Documentari

Lidia Poet, da avvocato a figura dell’emancipazione femminile

Lidia Poet nasce il 26 agosto 1855 a Traverse, in Piemonte, da una famiglia benestante e ben conosciuta. È figlia di Giovanni Piero, sindaco di Perrero per molti anni.

Pur di poter studiare, frequenta il collegio svizzero di Aubonne per diventare maestra, poi inizia gli studi di latino e filosofia. Nel 1878, riesce ad iscriversi alla facoltà di giurisprudenza. Nel 1881 con la tesi “studio sulla condizione della donna rispetto al diritto costituzionale ed al diritto amministrativo nelle elezioni” ne consegue la laurea. Inizialmente venne accettata dall’ordine degli avvocati, ma in seguito ai ricorsi del procuratore, le viene revocato il permesso di esercitare come tale. Lavorò nello studio legale del fratello maggiore (Giovanni Enrico) pur di poter esercitare.

Più volte citata da svariati articoli della Gazzetta Piemontese, oggi chiamata La Stampa, viene raccontato il suo impegno nei confronti delle giovani donne dell’epoca, e dei suoi progetti con il reinserimento dei detenuti. Non si arrese e per tutta la vita cercò di rivendicare i diritti delle donne, minori e detenuti. Grazie anche al suo lavoro possiamo oggi parlare di tribunali minorili e di reinserimento nella società.

Con lo scoppio della prima guerra mondiale, decide di arruolarsi come infermiera volontaria. Nel 1920, finalmente, dopo anni di battaglia, riesce a reinscriversi all’ordine degli avvocati di Torino. Nel 1922 diviene presidente del comitato pro voto per i diritti di voto e per l’emancipazione della donna in Italia.

Lidia partecipa durante il corso della sua vita a svariati congressi femministi, tra i quali è importante citare “il primo congresso delle donne italiane a Roma”. Dopo una lunga vita di lavoro per gli altri, muore per cause naturali il 25 febbraio 1949.

Oggi, come sulla sua lapide, viene ricordata con il titolo di “prima avvocata d’Italia”.

Tanja Céline🦋 (@tanjaaceline) | Instagram

Tanja Celine Albisetti

Mi chiamo Tanja e sono una giovane studentessa con la passione per la psicologia e per l’utilizzo di essa in maniera terapeutica. Condivido volentieri le mie conoscenze con la speranza che le mie parole possano aiutare qualcuno.