Storytelling

Lettera di una mamma non ancora mamma

Ciao piccolina,

non so perchè ma sento, nel profondo del mio cuore, che sarai una femminuccia. Una piccola principessa da coccolare, da proteggere, da accogliere, da fortificare.

Non so se avrò mai l’onore di averti tra le mie braccia, ma una cosa è certa. Cercherò sempre di non deluderti!

Sai piccolina. Ad oggi, è davvero molto difficile essere un genitore. E non intendo uno di quei genitori che vanno tanto di moda ora, ma uno di quelli seri. Quelli che hanno tanto equilibrio mentale e tanta voglia di mettersi in discussione e crescere con te, al tuo pari. Sono coloro i quali hanno ponderato bene la scelta di metterti al mondo, non come quelli che credono che tu sia un giocattolo, “tanto ci sono i nonni!”. No!

Non posso neanche immaginare cosa significhi “diventare una mamma”. Seppur il mio istinto materno tanto forte, già da piccolina, non riesco nemmeno ad immaginare il momento in cui ti prenderò in braccio la prima volta. Sarà uno dei momenti più importanti, più emozionanti, più belli della mia vita. Un sogno nel cassetto che, finalmente, si avvererà!

Sai piccola creatura. Non sono riuscita a conoscerti ancora. Trovarti un papà degno di te è davvero un’impresa ardua, ma la verità è, anche, che non credo che io possa essere, per te, una brava mamma.

Sai meraviglia delle meraviglie. Non potevo mica metterti al mondo, con le mie fragilità, le mie insicurezze, il mio equilibrio mentale precario, la mia realizzazione personale ancora troppo instabile. Non mi sarei mai potuta perdonare una tua sofferenza, qualora tu non avessi avuto la madre che tanto meriti e che avresti voluto.

Il mettersi in discussione è un passo davvero tanto difficile. Mica è da tutti! Sai cosa significa iniziare a dubitare di come sei fatta? Sai cosa significa iniziare a pensare che, forse, sei sbagliata? Sai cosa significa non riuscire a comprenderti? No piccolina! Non puoi saperlo! Non esisti ancora. Ho deciso di proteggerti anche da questa difficoltà, da questo percorso così tortuoso, per il quale potresti solo trarne sofferenza.

Non ci sei ancora. Ti posso solo immaginare nella mia mente e pensare a come potremmo stare ed essere insieme. Secondo me, saremmo bellissime e complete!

Sai fagiolina. Non puoi ancora sapere cosa succede nel cuore di una mamma che non è ancora una mamma. Non ha avuto il coraggio forse? Può essere! Ma non possiamo farle una colpa del fatto che vorrebbe essere solo una brava mamma per te, quella mamma che avrebbe voluto per lei. Quella mamma fiera della sua bambina ed orgogliosa di sé stessa per come la sta aiutando a crescere. “Sarà una brava donna, forte e coraggiosa!” mi ripeterò fino allo stremo.

Sai bambina. Ti vorrei raccontare una storia, una di quelle che non avrei mai pensato di raccontarti, così presto almeno.

C’era una volta una bambina, molto testarda, tanto determinata, ma anche assai insicura di sé stessa. La sua insicurezza è legata principalmente al suo corpo, con delle forme che non sono ben viste dalla gente. Quella gente che sa essere molto cattiva nei confronti di chi non rispecchia quel modello di femminilità assai diffuso, magro e perfetto. Ma, poi, perfetto per chi?

Non si può immaginare cosa quella bambina inizia a subire. Da chi considerava suoi amichetti e da quegli adulti che avrebbero dovuto comprenderla ed, anche, un po’ proteggerla.

Quella bambina cresce con la consapevolezza che sia brutta, che non potrà mai piacere a nessuno. Certezze che la accompagneranno anche da grande, dopo il periodo dell’adolescenza dove non ha potuto vivere le esperienze che avrebbe dovuto, a causa dei bulletti.

Quella bambina, ormai, è un’adulta, quella forte insicurezza è ormai consapevolezza. Ma qualcosa la sprona a cambiare, una piccola lucina dentro di lei si accende e comincia a volersi bene. Ed ecco che comincia ad allenarsi ed a mangiare bene, quindi a piacersi di più. La strada è in discesa e le consapevolezze cambiano, diventano nuove consapevolezze. Subentra una sicurezza che non pensava avrebbe mai avuto. Non è più il brutto anatroccolo del gruppo. Ora è un meraviglioso cigno, che sta bene con sé stesso ed in piena crescita”.

Fiorellino mio. La vita, devi sapere, non regala solo cose belle, ma anche delle cose molto brutte. Sono proprio quelle esperienze che ti portano a crescere ed a maturare prima dell’età che hai. E da lì che iniziano ad esserci consapevolezze diverse, cominci a dare importanza a delle cose che, fino a quel momento, non avresti mai pensato. La maturità comporta piena coscienza di cosa stai diventando e, quindi, contezza di ciò che devi modificare, per essere una persona migliore.

Il percorso di miglioramento ed accettazione di sé stessi è, sicuramente, uno dei più difficili che dovrai intraprendere, bambina mia. Non potrò proteggerti dalla sofferenza, ma io sarò lì a sostenerti ed a spiegarti cosa ti sta accadendo. Quel percorso è una tappa fondamentale nella tua vita, per cominciare ad essere una donna a tutti gli effetti.

Sai bambina mia. Essere donna, al giorno d’oggi, in questa società maschilista, non è per niente una passeggiata! Ti sembrerà che dovrai dare sempre una giustificazione delle tue azioni e delle tue scelte. Un po’ come la tua mamma non ancora mamma deve fare, quando la gente scopre che, tutt’ora, non ha preso la decisione di averti con lei. “E cosa stai aspettando? Hai un’età!”, come se l’età fosse la sola condizione possibile, sufficiente e necessaria per dare una stabilità ad un figlio!

Il nostro è un ruolo molto preciso, sarà quasi impossibile allontanarci dal personaggio che ci è stato assegnato. Da chi? Non si sa!

Non potrai essere libera di decidere per te, altrimenti passerai per egoista.

Non potrai analizzare ciò che ti farà stare bene, altrimenti passerai per indifferente.

Non ti sarà permesso vivere la tua sessualità liberamente, perché sarai automaticamente una poco di buono, figlia mia.

Amore di mamma. Voglio dirti, FREGATENE!

Ho scelto, consapevolmente, di averti in un periodo adeguato per me e lo farò liberamente.

Ho scelto, consapevolmente, di metterti al mondo quando mi sentirò pronta e lo farò liberamente.

Ho scelto, consapevolmente, di crescerti, dopo che io sarò finalmente realizzata e libera dai miei fantasmi interiori, traumi e limiti. I quali sicuramente ti farebbero soffrire e lo farò liberamente.

Ti insegnerò ad essere libera, in un mondo di carcerati mentali.

Sai figlia mia. Ci insegnano che siamo liberi, ma non lo siamo veramente. Le nostre scelte saranno sempre condizionate. Ora dai genitori, poi dai parenti, fino ad arrivare a quel datore di lavoro che ci sfrutterà e che non siamo capaci di mollare, per non perdere uno stipendio da fame. O da quel compagno, fidanzato, marito violento che non riusciamo ad allontanare, perchè abbiamo paura delle conseguenze della nostra scelta e ci convinciamo del fatto che “tanto o lui o un altro è uguale!”.

La libertà è un concetto ancora troppo lontano, direi quasi utopico. Nonostante ci siano situazioni sicuramente più favorevoli e persone che sono riusciti a fare il salto di qualità, noi ne avremo sempre paura.

Piccolo fagiolino. Avere paura è normale ed è un sentimento che va vissuto nella sua interezza. Ma non farti fermare dalla paura. Non fare come la tua mamma, che oggi si mangia i gomiti per non averti ancora abbracciato!

Io sono una donna, sì.

Ma diventare una mamma non se ne parla per ora.

Vorrei tanto che tu fossi fiera di me. Vorrei che tu parlassi di me alle tue amichette come la mamma più bella, dolce e brava del mondo. Vorrei che mi guardassi con gli occhi pieni di orgoglio. Vorrei essere un sostegno sicuro per te, quell’ancora di salvezza quando la barca sta per affondare. Sì amore mio! Non posso dirti che andrà sempre tutto bene, ma posso assicurarti che io sarò lì. La caduta, almeno, farà meno male e tu cadrai sul morbido!

Essere una mamma non ancora mamma, oggi, non è comprensibile né tantomeno condivisibile. La gente ritiene che questa fosse una condizione assolutamente non naturale. Forse, potrebbero anche avere ragione, qualora volessimo dare un significato prettamente religioso al ruolo della donna. Quel ruolo di cui ti parlavo prima. Quello per le quali siamo state disegnate, quello che ci vede come “fattrici” e non come “persone”.

I figli sono un obiettivo di tutte e tutti si chiedono perché tu ancora non ci abbia pensato almeno, qualora non dovessero esserci. Non considerano mica che, forse, non possono arrivare per motivi di salute o, magari, si è scelto, semplicemente, di non farli arrivare, perché si vive una certa precarietà lavorativa, ad esempio.

Bambina del mio cuore. Perdonami se ancora non ti ho potuta mettere al mondo. Scusami se ancora non sono riuscita a trovarti un papà con la “P” maiuscola.

La tua mamma non ancora mamma sta cercando di trovare la sua dimensione, per essere per te una guida indissolubile.

So già che ti amerò alla follia. Non ci saranno dubbi su questo. Le tue scelte? Sentiti libera di operarle, quelle che ti faranno stare bene. E qualora dovessi essere omosessuale? Non potrò che amarti ancora di più, anche se uno dei miei compiti di mamma è quello di farti tenere gli occhi aperti, soprattutto da chi cercherà di farti sentire sbagliata. Ti proteggerò, figlia mia, da chi cercherà di giudicarti senza conoscerti.

Ce ne saranno tante persone che cercheranno di farti sentire sbagliata, che cercheranno di cambiarti a loro piacimento. Non permetterglielo! Sei speciale proprio perchè sei al di fuori della massa, fuori dalle mode del momento.

Sei fantastica proprio perchè hai un tuo pensiero, delle tue idee, un tuo carattere, un tuo modo di vestire, una tua musica preferita, un libro dei sogni ed un personaggio del cuore. Non farti condizionare, ma cerca di essere una “testa pensante” in mezzo a tante “teste vuote”.

È quello che ti auguro figlia mia. All’inizio sarà una tempesta che dovrai imparare a domare, ma dopo avrai una testa davvero tanto bella, davvero tanto strutturata che nessuno potrà mai scardinare.

Ti auguro di essere una donna diversa dalle tante.

Ti auguro tanto carattere.

Ti auguro, soprattutto, tanta LIBERTA’.

Ci vediamo presto.

La tua mamma non ancora mamma.