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Le nostre energie sono essenziali anche se intangibili

Quanto spesso ci capita di sentirci stufi, stanchi e prosciugati? Come quando dopo aver finito l’ora di attività fisica in palestra ed essere arrivati a casa ci rendiamo conto di dover ancora preparare la cena, pulire casa e fare altre mille cose per il giorno seguente.

Sensazione comprensibile in questo contesto, ma che diventa più difficile valutare quando non siamo stati sottoposti ad un vero e proprio sforzo fisico o mentale evidente. Ci sentiamo privi di energie senza comprenderne il motivo e senza sapere come ricaricarci. Questo perché, oltre all’attività fisica o mentale a noi ovvia, esistono altri fattori in grado di renderci stanchi.

Siamo di fatto esseri pensanti, e con ciò possibilmente vulnerabili ai fatti componenti la nostra quotidianità che ci colgono di sorpresa. Sarebbe per esempio impossibile pensare che la fine di una relazione, in seguito ad una discussione sul posto di lavoro o delle preoccupazioni di salute di parenti o amici non influiscano sulla nostra salute mentale e sulla stabilità della nostra persona presa come soggetto isolato.

A dipendenza della personalità del soggetto, infatti, questi fattori assumono più, o meno valore. Ed in base alla nostra sensibilità ci rendono più, o meno influenzati. Come possiamo però spiegare e reagire a questi cali di energia? La nostra energia, in quanto tale dipende potenzialmente dalle nostre emozioni, dai sentimenti, dagli eventi e dalle persone presenti nella nostra vita o nella nostra quotidianità. Può di conseguenza esserne influenzata in modo positivo o negativo.

Considerandole la “carica” che ci permette di fare dalle minime cose alle attività più impegnative immaginabili, le energie sono essenziali anche se intangibili. Proprio per questo sono in sostanza ciò che ci rende in grado di agire e pensare. Ed è importante imparare a proteggerle ed a ricaricarle quando esse faticano a farlo da sole.

Sono infatti i piccoli gesti che si rendono utili a preservare le energie. In primo luogo le pause, e con pause non intendo dei distacchi di 15 min dal lavoro o dallo studio. Intendo dei veri e propri distacchi da tutto e da tutti per concedersi qualche ora di “ME time”. Attività che viene ancora troppo spesso sottovalutata se non addirittura esclusa dalla routine di molti.

In queste ore di tempo per sé, sarebbe infatti importante lasciarsi andare dalle preoccupazioni e dallo stress facendo qualcosa che ovviamente ci piace. Meglio ancora se questa è un’attività che non implica troppa attività fisica e mentale in quanto la sua prima utilità resta il riposo e la ricarica.

Per quanto possa per tanti sembrare difficile, sarebbe inoltre consigliabile riuscire a staccarsi dai mezzi di comunicazione e dalle persone in generale. In quanto anche essi con una parola di troppo sono in grado di rovinare il nostro momento di equilibrio imponendoci volontariamente e non dei pensieri. È quindi importante dare valore alle nostre energie e proteggerle da qualunque tipo di influenza negativa.

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Tanja Celine Albisetti

Mi chiamo Tanja e sono una giovane studentessa con la passione per la psicologia e per l’utilizzo di essa in maniera terapeutica. Condivido volentieri le mie conoscenze con la speranza che le mie parole possano aiutare qualcuno.