Cibo & Salute

Le intolleranze alimentari, cosa sono e cosa comportano?

Le intolleranze alimentari si verificano quando il corpo non è in grado di tollerare o digerire correttamente certi alimenti o componenti alimentari. Questo può essere dovuto a diversi fattori, tra cui la mancanza di enzimi necessari per digerire un particolare alimento o una reazione avversa del sistema immunitario nei confronti di certe sostanze alimentari.

Le intolleranze alimentari possono causare una vasta gamma di sintomi, che possono variare da lievi a gravi. Alcuni dei sintomi più comuni includono:

  1. Problemi gastrointestinali: come gonfiore, gas, crampi addominali, diarrea o costipazione.
  2. Dolore addominale e infiammazione.
  3. Nausea e vomito.
  4. Mal di testa o emicrania.
  5. Stanchezza e affaticamento.
  6. Prurito, eruzioni cutanee o orticaria.
  7. Problemi respiratori come tosse o respiro sibilante.
  8. Aumento della frequenza cardiaca.
  9. Cambiamenti dell’umore o dell’umore.

Le intolleranze alimentari possono essere scatenate da vari alimenti o componenti alimentari, tra cui:

  1. Lattosio: l’intolleranza al lattosio è la difficoltà del corpo a digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari.
  2. Glutine: l’intolleranza al glutine è associata alla celiachia, una malattia autoimmune in cui il glutine (una proteina presente nel frumento, nell’orzo e nella segale) provoca danni all’intestino tenue.
  3. Fruttosio: l’intolleranza al fruttosio è quando il corpo non è in grado di assorbire adeguatamente il fruttosio, uno zucchero naturale presente in molte frutta e verdura.
  4. Istamina: alcune persone possono avere problemi a degradare l’istamina, un composto chimico presente in alcuni alimenti, come formaggi stagionati, vino rosso e cibi fermentati, che può causare sintomi di intolleranza.
  5. Solfiti: alcune persone possono essere sensibili ai solfiti, che vengono utilizzati come conservanti in molti alimenti, in particolare nei vini e nei cibi precotti.

La diagnosi delle intolleranze alimentari può essere un processo complicato e può richiedere il coinvolgimento di professionisti della salute, come dietisti o allergologi. Spesso, è necessario seguire una dieta di eliminazione, in cui si eliminano gradualmente alcuni alimenti dalla dieta per identificare quelli che causano i sintomi. Dopo aver identificato gli alimenti problematici, si può seguire una dieta appropriata per evitare le reazioni avverse.

È importante notare che le intolleranze alimentari sono diverse dalle allergie alimentari che magari ne parlerò nel prossimo articolo, se continuerai a seguirmi.

Che esami si possono fare per sapere se abbiamo qualche intolleranza alimentare?

Se sospetti di avere intolleranze alimentari o problemi legati all’alimentazione, ti consiglio di consultare un medico o un dietologo.

Questi professionisti possono valutare i tuoi sintomi, raccogliere una storia clinica dettagliata e, se necessario, eseguire test specifici per determinare se hai intolleranze alimentari o altre problematiche correlate.

Esistono diverse metodologie per individuare le intolleranze alimentari, tra cui:

  1. Diario alimentare: puoi tenere un diario dettagliato di ciò che mangi e le reazioni che sperimentano. Questo può aiutare a identificare i cibi potenzialmente responsabili delle intolleranze.
  2. Eliminazione e provocazione: con la guida di un professionista medico, potresti seguire un’eliminazione temporanea di alcuni cibi sospetti dalla tua dieta. Successivamente, i cibi verranno reintrodotti uno alla volta per monitorare eventuali reazioni.
  3. Test cutanei: in alcuni casi, vengono eseguiti test cutanei per valutare la presenza di allergie alimentari. Tuttavia, tieni presente che i test cutanei sono utili per le allergie alimentari, ma potrebbero non rilevare intolleranze.
  4. Test del sangue: i test del sangue possono essere utilizzati per misurare la presenza di anticorpi associati a specifici cibi. Un esempio di questo tipo di test è il test IgG, ma è importante notare che l’interpretazione di questi risultati può essere complessa e battuta tra gli esperti.
  5. Esami delle feci: alcuni laboratori offrono test delle feci per misurare i marcatori di o altre sostanze che potrebbero indicare una possibile intolleranza alimentare. Anche in questo caso, l’interpretazione dei risultati può essere discussa tra i medici professionisti.
  6. Prova della dieta a eliminazione: questo approccio comporta l’eliminazione completa di un gruppo di cibi noti per causare intolleranze (come il lattosio o il glutine) per un periodo di tempo e il monitoraggio delle reazioni dell’organismo.

Tu hai qualche intolleranza alimentare? Come ne sei venuto/a a conoscenza?

Maria Cantarutti