Psicologia

La zona di comfort, cosa vuol dire davvero?

Il comfort zone è un posto in cui ci sentiamo bene, in cui ci sentiamo padroni di noi stessi dove la nostra autostima è al sicuro.

Ne abbiamo bisogno per ricaricarci, ma attenzione a non trasformarla in una gabbia. La zona comfort è un luogo metaforico che creiamo, giorno dopo giorno, seguendo il nostro istinto e rispettando i nostri bisogni. È fatto di routine rassicuranti, di posti del cuore, di relazioni affidabili e di cose che conosciamo e che ci fanno stare bene. È una tana, assomiglia ad un rifugio, ad uno spazio interiore in cui possiamo essere noi stessi e sentirci, finalmente, a nostro agio.

Contrariamente a quanto si sente dire, non dobbiamo uscire a forza dalla nostra zona di comfort. Anzi, oggi più che mai ne abbiamo bisogno. Si tratta di una serie di ambiti che si rivelano, infatti, fondamentali nei momenti di crisi, di repentini cambiamenti, di stress intenso.

Ma cos’è la zona di comfort ?

Molto efficace, per ricaricarsi, è creare un ambiente, in casa, nel quale rifugiarsi per qualche istante, soprattutto al termine di una giornata pesante. Riparato, solitario, tranquillo: queste sono le caratteristiche del tuo nido. Bene, la zona di comfort sembra, descritta così, una vera meraviglia.

Eppure, anche lei, nasconde qualche insidia. Perché può rivelarsi anche un luogo nel quale s’invecchia prima del tempo. Ecco allora come capire quando rifugiarsi nella propria comfort zone e quando uscirne. Se il modo in cui stai vivendo le tue giornate ti dà carica ed energia poco conta se è sempre uguale o se agli occhi degli altri conduci una “vita piatta”.

Quando hai finito di lavorare, ti piace andare nel solito bar perché ti mette allegria ed i volti amici che vi trovi sono una ricarica, ottimo. Se per ringiovanirti vuoi stare solo, immergerti in un bagno profumato, anziché andare ad una festa, anche questo è perfetto. Ma se avverti che ti stai intristendo, ingrigendo, annoiando, se il solito bar e la solita gente, per quanto familiari, sono anche tremendamente pesanti, se ti rendi conto che ti mancano entusiasmo e stupore, occorre aggiustare il tiro.

È sicuramente vero che la tua zona di comfort può diventare una gabbia, dorata forse, ma pur sempre una gabbia fatta di cose già note, già dette, viste e vissute, nessuna scossa. Quando qualunque cosa tu faccia per proteggerti non ti fa più stare bene, significa che è arrivato il momento di cambiare. È indubbiamente questo il momento in cui cambiare qualcuna delle nostre convinzioni ed abitudini, o quanto meno metterle in discussione.

Quello che manca in una vita confortevole appunto ma troppo isolata è il confronto con gli altri, considerare che non tutti possiamo avere la medesima visione delle cose, ed anche, perchè no, scoprire che qualche nostra certezza non solo non fosse tale ma che fosse persino sbagliata.

Non si tratta di stravolgere tutto, operazione controproducente che rischia di farti rintanare e chiuderti in te stesso. Inizia da piccole cose, muovendo passi in altre direzioni, come accettare un invito ad una cena anche se non conosci nessuno. Uscire anche se sei già seduto sul divano pronto a guardare la tua serie tv preferita. Riprendere un corso che hai lasciato a metà. Accettare un nuovo compito o un nuovo incarico.

La mia zona di comfort come sapete è la palestra. Ho idealizzato una routine tutta mia che mi fa sentire a mio agio. Ma per non cadere nelle solite abitudini, cambio spesso armadietto e orario di allenamento.