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La fiducia. Quel pilastro fragile ma indispensabile dei rapporti umani

Fidati di me!”. Quante volte, nella nostra vita, abbiamo sentito questa frase?

Magari da un conoscente, che frequentiamo da poco. O da un’amica, un familiare, un parente, un collega. Da chiunque bazzica intorno a noi, insomma.

Devo dire, è una delle frasi che mi crea più diffidenza, mi suscita quella domanda che, da quel momento in poi, condizionerà qualsiasi cosa farà e mi dirà l’autore della stessa: “Perchè mi avrà detto così!? Dove sarà l’inganno!? Che mi devo aspettare!?”.

Non so perchè, ma dalla fiducia, quasi sempre, ne scaturisce la delusione. Specifico meglio. Ogni qualvolta che inizio a fidarmi di qualcuno, lo stesso mi causa sempre una grande delusione. Delusione verso me stessa, più che altro. La “me stessa” che, ancora una volta, si è fidata.

Laura, non impari mai, vero!?”, è la domanda che mi auto-pongo. È come se mi mettessi perennemente alla prova, come se volessi diventare quella che non sono.

So benissimo che non potrei mai essere un’altra persona.

Come sono consapevole del fatto che non potrò mai cambiare radicalmente il mio carattere, a causa delle scelte altrui. Sì, scelta! Perchè una persona sceglie se tradire o meno la fiducia dell’altra. E’ una scelta, consapevole o meno, ma lo è!

Che poi, perché cambiare!? Non sono certamente io la sbagliata della situazione.

Ho più volte parlato, negli articoli precedenti, del mio percorso di crescita.

Mi sono raccontata, messa a nudo con l’intenzione di poter mostrare ad altri come potrebbero fare per accettarsi.

Il percorso di accettazione di me stessa, infatti, non prevede solo la metabolizzazione delle caratteristiche del proprio corpo, con conseguente consapevolezza che lo stesso sia fatto così. Si può migliorare, certo, ma cambiarlo radicalmente no! Non sarebbe giusto, d’altronde. Cambiarlo per cosa!? O per chi!?

Non siamo solo corpo, siamo anche anima, carattere, personalità.

Il connubio perfetto “mente-corpo” è fondamentale per creare la propria persona, per trovare quell’equilibrio utile a noi stessi per stare bene. Essere persone sane implica il cercare, e trovare, quell’equilibrio, quella stabilità necessaria per poter stare bene, con sé stessi e, di conseguenza, anche con gli altri.

La fiducia è un aspetto essenziale per stare bene.

Bisogna, però, avere fiducia in sé stessi, infatti, per iniziare quel percorso di crescita di cui ho parlato pocanzi. E’ lei la protagonista che ci fa arrivare alla sicurezza in noi stessi, ad alimentare quel fuoco che ci porta ad andare avanti nel miglioramento della nostra persona.

Cosa significa “avere fiducia in sé stessi”?

La fiducia in sè stessi è un attributo essenziale per affrontare le sfide della vita, perseguire i propri obiettivi e raggiungere la realizzazione personale. È un sentimento interiore che riflette la nostra percezione delle nostre capacità, della nostra autostima e dell’atteggiamento che abbiamo verso noi stessi. Ci condiziona in ogni aspetto della nostra vita, influenzando le nostre relazioni, la nostra carriera ed il nostro benessere generale.

Inoltre, è un fattore determinante per il successo e la felicità. Quando crediamo nelle nostre capacità, siamo più inclini a prenderne i rischi, a perseverare di fronte alle difficoltà e ad affrontare le sfide con coraggio. La fiducia in sè stessi ci permette di superare l’autocritica e l’autodubbio, favorendo una mentalità positiva e resiliente. Infine, influisce sul modo in cui gli altri ci percepiscono, creando una spirale positiva di interazioni sociali ed opportunità.

Quali sono i fattori che influenzano la fiducia in sé stessi?

La fiducia in sè stessi può essere influenzata da vari fattori. Le esperienze passate giocano un ruolo significativo: se abbiamo avuto successo in passato, saremo più propensi a credere di poterlo ottenere nuovamente. Al contrario, fallimenti o critiche possono minarla. Anche l’ambiente sociale in cui cresciamo e le persone che ci circondano possono avere un effetto rilevante. Se veniamo incoraggiati e sostenuti, è più probabile che sviluppiamo una fiducia solida. Al contrario, la poca fiducia in sé stessi è alimentata da un ambiente altamente screditante e squalificante.

La fiducia in sè stessi non è un qualcosa che si ottiene da un giorno all’altro, ma è un processo che richiede impegno e consapevolezza. Ecco perchè, tante e tante volte, invito chi mi segue ad iniziare a volersi bene. Proprio perchè, aumentando la percezione di sé, aumenta la fiducia e, quindi, la consapevolezza della propria persona.

Ma cosa si può fare per coltivare la fiducia in sé stessi?

  • Conoscersi: scoprire i nostri punti di forza, i nostri talenti ed i nostri valori può aiutarci davvero tanto nel raggiungimento dell’obiettivo. Inoltre, conoscere i propri limiti ed accettare che nessuno è perfetto, così come concentrarsi sulle nostre qualità e su ciò che si può fare per migliorare sono ottimi passi per avanzare nel percorso;
  • Affrontare le proprie paure: spesso la mancanza di fiducia in sè stessi è legata alla paura del fallimento o del giudizio degli altri. Affrontare le proprie paure ed avanzare a piccoli passi verso ciò che si desidera raggiungere potrebbe risultare utile. Ogni volta che si supera una paura, la nostra fiducia aumenterà;
  • Imparare dai fallimenti: fallire fa parte del percorso verso il successo. Piuttosto che lasciarsi abbattere dai fallimenti, utilizziamoli come opportunità di crescita e di apprendimento. Dobbiamo analizzare ciò che abbiamo imparato e cercare di fare meglio la prossima volta;
  • Fare esperienze nuove: allargare i propri orizzonti ed affrontare nuove sfide è un modo efficace per aumentare la fiducia in sè stessi. Dovremmo iniziare ad imparare nuovi hobby, nuove abilità o partecipare ad attività che mettono alla prova le nostre capacità;
  • Cura di sé stessi: prendersi cura del proprio benessere fisico e mentale è un passo molto importante. Bisognerebbe fare, infatti, esercizio regolarmente, dormire a sufficienza, mangiare sano e praticare tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga. Un corpo ed una mente sani sono fondamentali per sviluppare la fiducia in sé stessi.

E la fiducia verso il prossimo?

La fiducia è un elemento fondamentale nelle relazioni umane. È il collante che tiene insieme amicizie, famiglie e comunità. Senza fiducia, le interazioni diventano fragili ed il senso di connessione svanisce. Tuttavia, non è raro che le persone si trovino a lottare con la fiducia, a causa di esperienze negative o del mondo complesso in cui viviamo.

Cos’è la fiducia?

La fiducia è un sentimento profondo di affidabilità e di sicurezza che una persona ripone verso un’altra. È il risultato di esperienze passate, in cui le aspettative sono state soddisfatte e le promesse mantenute. Essa implica una vulnerabilità consapevole, in cui si accetta il rischio di essere feriti o delusi. È un vero e proprio atto di coraggio, il quale ci permette di connetterci con gli altri in modo autentico, naturale, genuino.

La fiducia è quell’emozione che ci permette di essere noi stessi con chi abbiamo deciso di aprirci. Potrei quasi paragonarlo ad un affetto verace, in quanto subentra proprio quando inizi a voler bene a quella persona. Io la paragono ad un diamante grezzo, il quale va lavorato per acquistare bellezza e valore. Ma sappiamo bene che non tutti hanno la capacità di comprendere il prestigio di questo diamante grezzo!

Quali sono i motivi per i quali si perde la fiducia?

Sono molte le ragioni per cui una persona può perdere fiducia negli altri. Tra queste ci sono:

  • Tradimenti: l’infedeltà o il tradimento in una relazione, sia essa personale o professionale, può minare profondamente la fiducia. Ne scaturisce un dolore che può lasciare cicatrici durature nel tempo;
  • Esperienze passate negative: se si è stati feriti o delusi ripetutamente in passato, può diventare difficile per una persona concedere fiducia. Le esperienze negative si accumulano e generano una sorta di “bagaglio emotivo”, il quale influisce sul modo in cui si guarda al prossimo;
  • Disonestà: quando si viene ingannati o si scoprono bugie, è normale che la fiducia sia compromessa. La disonestà crea dubbi e sospetti, che possono ostacolare il fidarsi nuovamente;
  • Mancanza di controllo: alcune persone possono trovare difficile fidarsi, in quanto la fiducia richiede la volontà di lasciare andare il controllo. Accettare che le cose possano andare diversamente da come si vorrebbe è un passo difficile per molti.

Tutti questi punti, con altri che non ho menzionato altrimenti non sarebbe più un articolo ma un tomo di enciclopedia, possono portare alla delusione.

Essa è un’emozione universale che tutti sperimentiamo, prima o poi, nel corso della nostra vita. Può manifestarsi in diverse forme e situazioni, lasciandoci con un senso di amarezza, tristezza o sconcerto. Da questo momento, fidarsi nuovamente diventa davvero molto difficile!

Cos’è la delusione?

La delusione è un’emozione negativa, che deriva dall’aspettarsi qualcosa di diverso da ciò che effettivamente accade.

L’aspettativa. Quel sentimento naturale, umano, a volte incontrollabile che ci porta, inevitabilmente, ad illuderci.

Tornando alla delusione, essa può derivare da un fallimento personale, da un tradimento, da un’aspettativa non soddisfatta o da un evento che ci colpisce profondamente. Può variare in intensità, dalla semplice scontentezza alla profonda tristezza. E questo dipende, ovviamente, dalla sensibilità di una persona e quanto, la stessa, riesca a gestire le sue emozioni.

Come si manifesta la delusione?

Proprio a proposito della gestione delle emozioni, la delusione può manifestarsi in molti modi diversi. Alcune persone, infatti, possono sentirsi abbattute o demoralizzate, mentre altre possono provare rabbia o frustrazione. È comune sentirsi traditi o feriti quando ci si sente delusi. Essa può influire sul nostro benessere emotivo, mentale e persino fisico. Può causare stress, ansia e ridotta autostima.

Cosa si può fare per superare la delusione?

  • Ammettere ed accettare l’emozione: è importante, infatti, riconoscere ed accettare la delusione come un’emozione naturale. Ignorare o reprimere i sentimenti potrebbe prolungare il processo di guarigione;
  • Esprimere le emozioni: trovare un modo sano per esprimere le emozioni può essere molto utile. Questo potrebbe includere la condivisione dei propri sentimenti con una persona fidata, la scrittura di un diario o l’impegno in attività creative come la pittura o la musica;
  • Riconsiderare le aspettative: prendersi del tempo per riflettere sulle aspettative e valutare se erano realistiche o eccessive può essere un passo importante per superare la delusione. Imparare dagli errori ed adattare le aspettative future può aiutare a evitare futuri sentimenti di delusione;
  • Focalizzarsi sulle opportunità: la delusione può essere un’opportunità per crescere ed imparare. Invece di rimanere bloccati nel passato, concentrarsi sulle nuove opportunità che si presentano e sulle lezioni che si possono trarre dall’esperienza può aiutare a riguadagnare fiducia e ottimismo.

Mi rendo conto di essermi dilungata un pochino di più, rispetto ad altri articoli, ma ho ritenuto necessario parlare di questi tre aspetti fondamentali nel lungo percorso con sé stessi.

Non so quando ho iniziato ufficialmente il mio. Non ho una data certa. Ma ricordo ancora quando è scattato quel lumicino nella mia testa, quando, finalmente, ho deciso di dare importanza a me stessa. Devo ammettere che sto facendo un gran bel lavoro. Non è un qualcosa che inizi e finisci da un giorno all’altro. Nè tantomeno si può dire di essere arrivati alla fine.

Posso benissimo affermare che, ad esempio, l’inizio della palestra è stato un motivo molto sentito per me. Non avevo molta fiducia in me stessa. Vittima di bullismo già da piccolina, con un fisico che non ho mai accettato. Un seno prosperoso, uscito fuori quando le mie amiche ancora giocavano con le bambole. Il ciclo arrivato in età da scuola elementari. Mentre le mie amichette si scambiavano le barbie, io ero in bagno a cambiare il primo assorbente sporco di sangue.

Non si può immaginare cosa si passa in quei momenti. Come tutte le cose, bisogna vivere per poter comprendere l’umiliazione, la cattiveria, le vessazioni che gli altri ti riservano. Sei quel fenomeno da baraccone che sembrava aspettavano da tempo per poter sfogare le loro frustrazioni di bambini pseudo-grandi, ma con la bocca che puzza ancora di latte.

Dopo davvero tanti anni, sei stanca di combattere contro quel corpo che o accetti o vivrai sempre nel disagio.

Ed ecco che, seguendo i punti che ho volutamente elencato sopra, ho raggiunto un equilibrio quasi invidiabile. Sono giudicata ed additata, ora, perché “troppo sicura di me”, “con una mente tanto strutturata” ma questa è un’altra storia che racconterò prossimamente.

La fiducia in sè stessi è un tesoro prezioso, che può influenzare profondamente la nostra vita. Attraverso il riconoscimento delle nostre qualità, l’affrontare le nostre paure e l’accettazione dei fallimenti come parte del percorso di crescita, possiamo coltivare una piantina che potrebbe diventare un albero secolare. Per rimanere in tema della mia amata Puglia, un ulivo secolare dalla bellezza mozzafiato! La fiducia in sè stessi è un processo continuo e che richiede impegno e tanta pazienza. Con la giusta mentalità ed un costante lavoro, infatti, possiamo arrivare ad avere quella fiducia tale che ci permette di raggiungere la realizzazione personale ed affrontare qualsiasi sfida che la vita ci presenta.

Una delle paure da affrontare è, appunto, il riporre la fiducia negli altri.

È una forza potente, che può unire le persone e creare relazioni solide. È vero, può essere facilmente compromessa da esperienze negative o da un ambiente sfavorevole. Non posso non negarlo! Sicuramente, recuperarla, una volta tradita, richiede tempo, sforzo e un’apertura emotiva non indifferente. Ma concedere fiducia gradualmente, comunicare apertamente e circondarsi di persone affidabili possono essere ritenuti passi importanti per ritornare ad essere fiduciosi nei confronti degli altri. Nonostante le continue sfide, vale sempre la pena coltivare la fiducia, poiché arricchisce le nostre vite e ci permette di sperimentare autentiche connessioni umane.