Sports

Alex Schwazer, la storia di un campione che non si arrende

Da un pò di tempo si è ritornati a parlare di Alex Schwazer, dopo l’ingresso come concorrente nella casa più spiata d’Italia ovvero il Grande Fratello. Quest’anno vede un’edizione diversa dai soliti anni dove i concorrenti non sono solo Vip ma anche Nip (ndr. Not Important Person).

Da Coach, ho sentito il bisogno e il piacere di scrivere un articolo su di lui, sul suo accaduto ma soprattutto far capire a chi legge questo articolo, il dolore di questo straordinario atleta.

Fin da bambino, Alex Schwazer ha mostrato una grande passione per lo sport, e ha iniziato a gareggiare a livello internazionale all’età di 17 anni. Nel 2008, Schwazer ha raggiunto il suo apice sportivo, vincendo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino.

Era il primo atleta italiano a vincere una medaglia d’oro in questa disciplina. Tuttavia, la sua carriera è stata segnata da un grave scandalo doping. Nel 2012, è stato trovato positivo ad un controllo antidoping, e ha ricevuto una squalifica di due anni.

Dopo la squalifica, ha fatto il suo ritorno alle competizioni nel 2016. Ha conquistato la medaglia d’argento agli Europei di atletica leggera, e ha dimostrato di essere ancora un atleta di alto livello. Ma purtroppo da un controllo, risultava nuovamente positivo al doping e qui la giustizia sportiva non è stata clemente con lui. Infatti gli infligge 8 anni di squalifica. Alex Schwazer a lungo ha dichiarato di non essersi più dopato, infatti dopo poco tempo viene assolto ma purtroppo gli 8 anni di squalifica permangono.

Personalmente non so come funziona il meccanismo di queste sanzioni, ma mi rimane un dubbio. Sarà un caso? C’è altro dietro? Magari qualcuno nel comitato olimpico ha paura che possa essere troppo forte? Mi viene in mente il caso simile di Pantani, ma non credo che qui centri la camorra. Magari come già pensato da qualcuno, un sabotaggio? Non lo sapremo mai. Infatti, ha sempre negato di aver fatto uso di sostanze dopanti dopo il 2012, e ha dichiarato di essere stato vittima di un complotto.

Il peso psicologico del doping

Il doping è un problema complesso, che ha un impatto negativo sulla salute degli atleti e sul fair play. Tuttavia, è importante ricordare che il doping è spesso un sintomo di un problema più profondo, che può essere di natura psicologica. Un tema che genera un peso psicologico considerevole sia per gli atleti che ne fanno uso, sia per coloro che ne sono vittime.

L’uso di sostanze dopanti nel mondo dello sport ha conseguenze immediate sui corpi degli atleti, ma i danni psicologici possono essere altrettanto devastanti. Per gli atleti che decidono di doparsi, il peso psicologico può derivare da varie fonti. Innanzitutto, la pressione per raggiungere risultati straordinari e superare gli avversari spinge molti a cercare vantaggi illegali attraverso il doping. Tuttavia, questi atleti sono spesso angosciati dal timore di essere scoperti e di subire conseguenze legali e di reputazione. La costante paura di essere esposti crea un ambiente altamente stressante, che può portare a problemi di salute mentale come l’ansia e la depressione.

Nel caso di Alex Schwazer, il doping è stato un modo per alleviare la pressione psicologica che sentiva di dover vincere a tutti i costi. Ma proprio qui che diventa importante aiutare gli atleti a riconoscere i fattori di rischio che possono portare al doping, e a fornire loro il supporto necessario per superare questi fattori.

Kathrin Freud

Si chiama Kathrin Freund la donna che dal 2016 è la compagna di Alex Schwazer. Nata a Vitipeno, ha 38 anni ed è un’estetista. Il matrimonio con l’ex campione olimpico di marcia risale al 2019 ma già due anni prima la coppia aveva dato il benvenuto alla prima figlia, la piccola Ida.

Il secondogenito, Noah, è arrivato nel 2020. È stata proprio Kathrin a restare accanto ad Alex negli anni più difficili della sua vita, segnata dalle squalifiche per doping e dal graduale allontanamento dal mondo dell’atletica “Kathrin è stata la mia salvezza”, ha dichiarato Schwazer, “Mi ha aiutato a ritrovare la fiducia in me stesso”.

Un messaggio di speranza

Alex Schwazer, per me, che sono stato anch’io un atleta, ovviamente non a livelli suoi, è un esempio per tutti coloro che hanno commesso degli errori, e che vogliono riscattarsi.

È un messaggio di speranza per chi crede che sia sempre possibile ricominciare. La sua storia è una storia di speranza ma anche quella di un uomo che è riuscito a rialzarsi dopo una caduta, e a ritrovare la sua strada.

La storia di Schwazer ci insegna che è possibile superare le difficoltà, e che è sempre possibile trovare la felicità.