Intervista ad Alice: Il Make-up come Espressione di Sé
Intervista ad Alice: Il Make-up come Espressione di Sé
Com’è nata la tua passione per il make-up? Cosa ti ha ispirato a intraprendere questa carriera?
La passione è nata da ragazzina, quando non mi piacevo e ho iniziato a truccarmi per nascondere i miei “difetti”. Mi affascinava il modo in cui, con pochi gesti, cambiavo il mio volto. Poi crescendo, ho capito che il trucco non era solo “bellezza”, ma un linguaggio, una forma d’arte capace di raccontare emozioni e identità. Ho sempre avuto un forte istinto creativo, e il make-up è diventato il mezzo perfetto per esprimermi e aiutare gli altri a fare lo stesso.
Hai lavorato con brand e riviste importanti: qual è stata l’esperienza più significativa del tuo percorso?
Ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa, ma partecipare alla Milano Fashion Week, diventare docente di make-up o consulente d’immagine per Rinascente Monza sono stati i miei ultimi traguardi importanti. Anche il lavoro per Cosmopolitan e Novella 2000 mi ha resa consapevole di quanto possa essere potente un’immagine ben costruita. E poi, quando ho truccato per la campagna Skyy Vodka o all’inaugurazione Toni&Guy in Duomo a Milano, ho sentito di far parte di qualcosa di più grande.
Cosa rappresenta per te il make-up oltre l’aspetto estetico?
È un modo per conoscersi, per affermarsi, per curarsi. Il make-up è terapeutico: ti costringe a guardarti allo specchio con attenzione, a prenderti del tempo per te. È un gesto d’amore verso sé stesse, ma anche uno strumento per comunicare. Può essere armatura o poesia, secondo come lo usi.
In che modo il make-up può influire sull’autostima delle persone? Hai qualche esempio che ti ha colpito?
Ogni giorno lo vedo con le clienti: bastano un correttore e un tocco di blush al posto giusto per farle sentire “viste”. Ricordo una donna che aveva superato un tumore, venne da me per sentirsi di nuovo bella dopo la chemio. Le ho insegnato a disegnarsi le sopracciglia, e quando si è guardata allo specchio mi ha detto: “Sono tornata io.” Momenti così ti cambiano dentro.
Quali sono gli errori di trucco più comuni che noti nelle persone?
Il fondotinta troppo scuro, il contouring marcato fuori palette, sopracciglia troppo artefatte o trascurate. E poi il trucco occhi troppo pesante per il giorno. Spesso il problema è che non si parte dall’analisi del viso o dei colori: si seguono tendenze senza capire se ci valorizzano davvero.
Parliamo di skincare: quali sono, secondo te, le abitudini fondamentali per avere una pelle perfetta?
Pulizia, idratazione, protezione solare ed esfoliazione. Sempre. Anche in inverno e anche se non ti trucchi. Poi conoscere il proprio tipo di pelle è fondamentale: se non sai di cosa ha bisogno, rischi di usare i prodotti sbagliati. Una buona skincare è la base di ogni make-up ben riuscito.
Che differenza c’è tra i prodotti professionali e quelli commerciali? Vale sempre la pena investire di più?
Non sempre il prezzo fa la qualità, ma spesso i prodotti professionali hanno formulazioni più performanti, soprattutto per tenuta e resa fotografica. Per chi lavora nel settore è essenziale, ma anche per una cliente consiglio di investire almeno in alcuni prodotti chiave: fondotinta, correttore, skincare. È meglio avere pochi prodotti buoni che tanti mediocri.
Qual è il tuo consiglio principale per chi vuole valorizzarsi con il make-up?
Conoscersi. Conoscere la propria palette armocromatica, la forma del viso e degli occhi. Non serve stravolgersi, basta imparare a mettere luce dove serve. Il make-up non deve mascherare, ma svelare chi sei. E poi, sperimenta: il trucco si può sempre togliere!
Come riesci a coniugare la creatività del make-up con le esigenze reali delle clienti, come le spose o per eventi speciali?
Ascolto. Ogni volto è un progetto unico. La creatività non deve mai sovrastare l’identità della persona. Con le spose, per esempio, è importante farle sentire sé stesse ma al meglio: lavoro sul dettaglio, sul farle brillare senza snaturarle. La soddisfazione più grande è quando mi dicono: “Mi sento me stessa, ma più bella.”
Oggi sei anche docente e consulente di immagine: che ruolo ha la formazione continua nel tuo lavoro?
Essenziale. Il nostro settore è in continua evoluzione, dalle tecniche ai prodotti. Formarsi significa restare al passo, ma anche nutrire la passione. Insegno da anni in scuole di estetica e adoro trasmettere alle nuove generazioni non solo tecnica, ma anche etica e amore per questo mestiere. E anche io continuo a studiare, a osservare, a sperimentare. Non si smette mai di imparare.
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Redazione The Digital Moon
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