Sudario dell’Ipocrisia: il grande dibattito
Sudario dell’Ipocrisia: il grande dibattito
Ci sono giorni in cui tutto sembra avvolto da un velo grigio: le notizie, le reazioni, persino le coscienze. Quel velo ha un nome: ipocrisia. È il sudario steso su un mondo in guerra continua, dove il dolore vale solo se raccontato nel formato giusto, dove le vite contano a seconda della bandiera sotto cui nascono.
I conflitti attuali
Parliamo tanto di conflitti, ma spesso lo facciamo con una bussola rotta. In Palestina, in Ucraina, in Sudan… il sangue scorre, ma il nostro sdegno è selettivo. Condanniamo ciò che ci conviene condannare, ignoriamo il resto.
Hamas è un mostro per alcuni, un sintomo per altri. Ma davvero ci interessa capire? O preferiamo semplificare, incasellare, schierarci per sport?
La realtà virtuale
Intanto, i social media fanno da altoparlante e anestetico. Le emozioni viaggiano più veloci dei fatti, le opinioni si formano a colpi di video virali. Non si riflette, si reagisce. E chi controlla questo flusso, controlla anche la percezione della realtà.
In mezzo a tutto questo, mi chiedo: dove sono le voci libere? Dove sono i veri leader morali? Immagino, per assurdo, un papa Leone XIV che parli fuori dagli schemi, senza paura di disturbare. Una voce che non si allinei, che dica l’indicibile, che scuota le coscienze. Ce ne sarebbe un gran bisogno.
Perché mentre il mondo si riempie di “democrature” — regimi che votano senza libertà, che parlano di pace mentre finanziano guerre — noi restiamo spettatori passivi, ipnotizzati dallo schermo.
Conclusione
Forse è ora di fare un gesto semplice ma potente: strappare il sudario dell’ipocrisia e dar luogo al grande dibattito. Guardare il mondo per quello che è, e non per come ci viene venduto. Non si tratta di schierarsi. Si tratta di restare umani.
Prof. Patrizio Del Prete
Social The Digital Moon | Leggi altri articoli qui.
https://www.instagram.com/thedigitalmoon
