IntervisteStorytelling

Intervista a Santiago Megna: l’ironia come stile di vita

Intervista a Santiago Megna: l’ironia come stile di vita

Ciao, sono Santiago Megna, ho 29 anni e sono di Palermo. Mi autodefinisco un giullare.
Giullare perché amo molto l’ironia: credo sia uno dei miei punti di forza e mi aiuta a comunicare con gli altri. Amo leggere, disegnare, fare escursioni e stare a contatto con la natura. Adoro i bambini, mi fanno ridere tantissimo. E poi sì, sono un fan sfegatato di Netflix: amo le serie TV.
Il cibo che preferisco? La pizza. E non dimentichiamo: cinema d’inverno, mare d’estate. Ecco un po’ di me.


Chi è Santiago Megna, oltre il giullare?

Santiago Megna, al di là dell’ironia che lo caratterizza sui social, nella vita privata è una persona “normale”, come tante. È figlio, fratello, fidanzato, ma soprattutto amico. È un ragazzo che cerca di vivere la vita pienamente, ponendosi sempre nuovi obiettivi e affrontando le difficoltà senza mai arrendersi. Amo la compagnia degli amici e adoro trascorrere del tempo con il mio compagno.


Quando hai capito che l’ironia sarebbe diventata il tuo modo di stare al mondo?

A volte, dietro un sorriso, si nasconde molto. Ognuno di noi ha un vissuto, e non possiamo sapere cosa sta attraversando una persona. Spesso ci si ferma all’apparenza perché scavare in profondità richiede tempo, e viviamo in un’epoca dove la superficialità ha il sopravvento.
Col tempo mi sono accorto che regalare sorrisi mi appagava. Vedere la gente ridere, cogliere un attimo di spensieratezza, mi rende felice.
L’ironia non è solo un modo di vivere, è la mia vera filosofia di vita. Un sorriso ti riempie il cuore. Se sono io a donarlo, provo un senso profondo di benessere.


C’è una differenza tra ironia e autoironia? Come le usi entrambe?

L’ironia la uso spesso nella quotidianità, per sdrammatizzare situazioni o rompere il ghiaccio, specie a lavoro, per rendere il rapporto con i clienti più naturale.
L’autoironia, invece, mi ha salvato. Ho trasformato i miei difetti nella mia forza. Sono il primo a prendermi in giro, e questo mi ha aiutato ad amarmi e ad accettarmi nel tempo, fregandomene del giudizio altrui. Sorrido alla vita, consapevole dei miei limiti.


Ti è mai capitato che qualcuno fraintendesse il tuo tono ironico? Come gestisci quei momenti?

Sì, è successo, ma per fortuna mai in modo grave. Ho la fortuna di saper sdrammatizzare anche quando le cose si complicano. Finora mi è sempre andata bene.


Da palermitano, quanto influisce la tua città nel tuo modo di comunicare e vivere l’ironia?

Non molto, perché voglio che le persone vedano chi sono, non solo da dove vengo. Ma è vero: la cadenza e l’accento palermitano rafforzano certe battute e danno colore al mio modo di parlare. E noi palermitani, si sa, tiriamo fuori il dialetto in ogni occasione, soprattutto quando si scherza.


Cosa significa per te far ridere gli altri? È una missione, un piacere o una necessità?

È un piacere. Un dono bellissimo. Far ridere gli altri mi fa sentire felice e libero di essere me stesso, con tutte le mie sfaccettature. Non lo vivo come una missione: è semplicemente qualcosa che amo fare.


Hai una battuta o un aneddoto che ti rappresenta più di tutti?

Non ho una battuta precisa che mi rappresenti, ne uso tante, anche citazioni storiche, come quelle del Principe De Curtis, il grande Totò.
Ho vissuto situazioni simpatiche che, raccontate con ironia, sono diventate siparietti divertenti. È bello ridere e far sorridere.


L’ironia ti ha mai salvato in situazioni difficili?

Sì, molte volte. L’ironia genuina, senza cattiveria, mette di buon umore e alleggerisce ogni conversazione. Mi ha spesso tirato fuori da situazioni imbarazzanti. L’ironia ti salva sempre, a prescindere dal contesto.


Quali sono i tuoi riferimenti: giullari moderni, comici, filosofi o… chi?

Adoro Checco Zalone: ha la capacità di mettere in luce i limiti dell’italiano medio con leggerezza e intelligenza. Apprezzo anche l’ironia di Angelo Duro, spesso incompreso, ma profondo. Poi c’è Nino Frassica, un genio assoluto della comicità.
E infine, Massimo Troisi: il comico dei sentimenti. Un artista immenso, un’eredità che spero venga sempre custodita con cura.


Come immagini il futuro del “giullare” in una società sempre più seria e polarizzata?

Non credo che la nostra società sia davvero più seria. Siamo in un’epoca complicata, è vero, ma viviamo ancora in un Paese libero dove si può esprimere la propria voce.
Mi auguro che la comicità non venga mai soffocata o limitata. Sarebbe una sconfitta per tutti.

Conclusione

Intervista a Santiago Megna: l’ironia come stile di vita ci ha mostrato quanto la leggerezza possa essere un’arma potente per affrontare la vita, creare connessioni sincere e superare anche i momenti più difficili. Santiago ci ricorda che ridere – soprattutto di sé stessi – non è solo un atto di coraggio, ma anche una forma autentica di libertà.

Social The Digital Moon | Leggi altri articoli qui.

https://www.instagram.com/thedigitalmoon

Intervista a Santiago Megna: l'ironia come stile di vita