Crescita personale

Un viaggio di trasformazione e crescita: Noi Stessi

Sarebbe semplice, soprattutto per me, fare motivazione con le foto di Belen. Ma sarei poco credibile! Preferisco mettere il mio corpo, con le caratteristiche di una donna normale, di colei che incontreresti tutti i giorni, della tua vicina, di una tua parente, di una collega o amica, con le sue caratteristiche. Le stesse che ci rendono uniche!”.

È questa la mia risposta quando mi chiedono il perchè di certe foto.

Ciao, sono Laura.

Per chi non mi conoscesse, sono una donna di 36 anni, laureata, che vive in una città del Sud Italia e non bevo da… No! Bugia! Non volevo dire questo!

Per anni, troppi anni, ho combattutto contro me stessa, il mio corpo e tutto ciò che non andava bene. Non per me, ma per gli altri!

Non dovresti mettere quella maglietta!”

Dovresti indossare un pantalone più largo, così non esce fuori la pancia!”

Il nero sfina!”

Con un costume più coprente staresti molto meglio!”

Ma ti sei ingrassata?”

Sono queste solo alcune delle frasi che sento, ancora oggi, più frequentemente.

Fino a poco tempo fa, ci rimanevo male e cercavo di seguire quei consigli non richiesti.

Oggi, me ne frego e vivo meglio! Molto meglio!

Ma andiamo per gradi!

Sono sempre stata una “curvy” (tanto per utilizzare un termine molto di moda oggi!). Sono nata, infatti, con le dimensioni ed il peso di una bambina di tre mesi. E questa condizione è una delle mie “caratteristiche”.

Da piccolina, dimostravo di avere un’età più matura.

Da adolescente, oltre il fisico, si è messa anche la mente. Ricordo ancora il mio professore di religione che disse alla classe, un giorno: “Non sottovalutate questa ragazza, è molto intelligente!”. Io, il brutto anattroccolo della classe, con tanti chili di troppo, in preda alle sue emozioni che non riusciva a gestire e ad un’intelligenza che, ancora oggi, mi dà dei piccoli problemi.

Gli adulti della mia vita non mi hanno mai capita. O quasi mai!

Hanno sempre avuto difficoltà a comprendere i miei atteggiamenti, il mio carattere, i miei silenzi. Ed io, che ascoltavo le loro difficoltà, che cercavo di parare i colpi. A volte, ci riuscivo, ma altre no!

L’adolescenza è il periodo più difficile per tutti.

Io, vittima di bullismo, che dovevo gestire le mie emozioni, quelle degli adulti che vivevano intorno a me, i miei carnefici. Mi hanno sempre presa in giro per questo fisico prorompente. Ricordo ancora alle medie, io con una quarta di seno ed i miei compagni di classe che facevano a gara per aprire la porta dello spogliatoio e vedermi nuda. Oggi, se ne parlerebbe e si griderebbe alla violenza, molto probabilmente, ma, a quel tempo, più di 20 anni fa, era una semplicemente… una goliardata!

L’adolescenza è un periodo di transizione cruciale nella vita di ogni individuo. Segnata da cambiamenti fisici, emotivi e sociali significativi, essa può essere un’esperienza tumultuosa, ma anche incredibilmente formativa. Con l’ausilio di genitori, professori ed altri adulti sani, infatti, l’adolescente può imparare tutto ciò che serve per crescere positivamente.

Uno dei cambiamenti più evidenti dell’adolescenza è la pubertà. Questo è il periodo in cui il corpo subisce una serie di cambiamenti fisici significativi, tra cui la crescita delle ossa, lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e la maturazione sessuale. Questi cambiamenti possono essere fonte di confusione ed insicurezza per i ragazzi, ma fanno parte del percorso naturale verso la maturità.

L’adolescenza è quel momento in cui si sperimentano un turbinio di emozioni. La costruzione di una propria identità, la pressione sociale, l’ansia e la ricerca di indipendenza possono causare stress emotivo nei ragazzi. Gli adolescenti stanno ancora imparando a gestire queste emozioni, il che può portare a comportamenti impulsivi o ribellioni contro l’autorità. Questa fase, però, è anche cruciale per sviluppare competenze emotive e sociali. Per questo, è importante che abbiano accanto degli adulti in grado di poterli guidare. Adulti che sappiano gestire le proprie emozioni e che siano pilastri indissolubili per gli stessi ragazzi. Ma, mi rendo conto, che sembra essere un discorso di difficile attuazione!

Le relazioni sociali, in questa fase fondamentale di ognuno di noi, sono molto importanti. Gli amici diventano una parte fondamentale della vita degli adolescenti e le relazioni con i genitori potrebbero diventare tese. Questo è un momento in cui gli adolescenti cercano di definire sè stessi e scoprire chi sono. La loro identità può essere influenzata da molti fattori, tra cui la cultura, la religione, i valori familiari e le esperienze personali.

L’adolescenza è, anche, un momento in cui i giovani devono essere in grado di prendere decisioni importanti per il loro futuro. Scegliere un percorso educativo o professionale, stabilire obiettivi di carriera ed iniziare a pensare a cosa significhi diventare adulti sono aspetti cruciali di questa fase. Gli adulti di supporto, come genitori ed insegnanti, giocano un ruolo chiave nell’aiutare gli adolescenti a prendere decisioni informate. Così come già detto in diverse occasioni!

Inoltre, l’adolescenza è un periodo di grandi sfide, ma offre anche opportunità straordinarie per la crescita e lo sviluppo. Gli adolescenti possono sviluppare una maggiore autonomia e responsabilità, apprendere come risolvere problemi ed affrontare le sfide. È, anche, un momento in cui possono coltivare passioni ed interessi che li guideranno nella vita adulta. E diventare, perchè no, motivo di stimolo per loro stessi e gli altri.

Descrivendola così, è abbastanza palese come, molti di noi, non abbiano avuto il giusto supporto. Con questo, non voglio demonizzare nessuno. Anzi! Ho già ribadito più volte che non è facile essere genitori e, soprattutto, non è assolutamente semplice guidare dei pargoletti, vergini a tutto ciò che circonda loro.

Per questo, mi soffermo più volte sul significato di “essere adulti sani”.

L’essere adulti sani è una meta ambita da molti, ma di cosa si tratta esattamente?

Essere un adulto sano non riguarda solamente la salute fisica, ma coinvolge anche il benessere psicologico, relazionale e spirituale.

La salute fisica è il fondamento del benessere. Potrei quasi dire che parte tutto da qui.

Essere un adulto sano significa prendersi cura del proprio corpo attraverso una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e controlli medici periodici. Una buona alimentazione fornisce al corpo i nutrienti di cui ha bisogno per funzionare in modo ottimale, mentre l’attività fisica contribuisce a mantenere un peso corporeo sano ed a migliorare la resistenza fisica. Mantenere sotto controllo il consumo di alcol, evitare il fumo e gestire lo stress sono anche elementi cruciali per una buona salute fisica.

Non esiste salute fisica senza benessere mentale, il che è altrettanto importante.

Essere un adulto sano significa affrontare lo stress, le sfide e le emozioni in modo costruttivo. Ciò implica la capacità di gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento, yoga, meditazione o attività ricreative, ad esempio. Inoltre, è fondamentale sviluppare una sana autostima, avere obiettivi di vita chiari ed imparare a gestire le emozioni in modo equilibrato. Raggiungere un equilibrio tra lavoro e vita personale è un altro aspetto cruciale per il benessere mentale. Qualora tutto questo dovesse risultare difficile farlo da soli, ci si può far aiutare da un esperto. In fin dei conti, chiedere aiuto è il primo passo per il cambiamento e la crescita.

Essere adulti sani comporta, anche, avere delle relazioni interpersonali sane. Questo significa costruire e mantenere relazioni basate sulla fiducia, il rispetto e la comunicazione aperta. Saper ascoltare gli altri, esprimere i propri bisogni e confidare nelle persone che ci circondano è essenziale. La qualità delle relazioni influisce notevolmente sulla salute mentale e fisica. Relazioni tossiche possono portare ad uno stress e ad un malessere emotivo che compromettono (e non poco!) il nostro benessere complessivo.

Apro una parentesi in merito.

Siamo circondati da relazioni tossiche. E, penso, che ne conosciamo, ormai, le conseguenze. Esse si potrebbero riversare, inevitabilmente, su noi stessi e sulle future relazioni, portando a commettere gli stessi errori o, peggio, ad isolarsi completamente. È importante, quindi, questo aspetto, per non alimentare la nostra parte tossica.

Essere adulti sani comporta, inoltre, una continua crescita personale e spirituale. Questo significa essere aperti al cambiamento, imparare dagli errori e sviluppare una visione di sé stessi in costante evoluzione. Molti adulti sani trovano ispirazione nella pratica della spiritualità o della mindfulness, che può contribuire ad una maggiore consapevolezza e serenità nella vita quotidiana.

Ho notato che troppo spesso, il lavoro può prendere il sopravvento nella vita di un adulto. Pratica che rivedo in molte persone a me vicine e che conosco, la quale sembra essere una condizione inevitabile. Quando si parla con loro, infatti, sembrerebbe un aspetto fondamentale per mantenere il lavoro trovato, con estrema difficoltà. Aggiungerei io che sembrerebbe essere più una dimostrazione, continua ed incessante, delle nostre capacità. Come se, da adulti, il nostro bambino interiore prenda in sopravvento e si debba continuare a dimostrare, ai nostri genitori (che, in questo caso, sarebbero i nostri datori di lavoro), di meritare quel posto di lavoro e quello stipendio.

Essere adulti sani significa trovare un equilibrio tra lavoro e vita personale. Questo può richiedere una pianificazione oculata, la definizione di priorità ed il riconoscimento dell’importanza del tempo libero e delle relazioni familiari.

Io ho scelto, non da tantissimo tempo, lo so, di essere un’adulta sana.

Faccio attività fisica regolare.

Cerco di gestire le mie emozioni.

Allontano le persone tossiche e tutto ciò che è nocivo per il mio benessere psico-fisico.

Pulisco il mio spirito, ritagliandomi dei momenti per me stessa.

Ho cambiato luogo di lavoro, perché altamente tossico e non è escluso che potrei farlo ancora, qualora dovessi stare male.

Tutto ciò comporta cambiamento. E comprendo quanto lo stesso possa fare paura, ma è una tappa fondamentale nella nostra vita, per crescere.

Tornando alle foto che pubblico sui social, anche esse fanno parte del mio percorso di crescita. Condividere con gli altri i miei obiettivi, raggiunti e da raggiungere, è un modo per aiutare, tante altre persone, ad iniziare a farlo anche loro.

La mia “missione” è quella di lasciare, ai miei futuri figli, un mondo migliore, più sano sotto diversi puni di vista. E, quindi, perchè non iniziare dalla loro mamma?

Potreste collaborare in questa mia missione cominciando a non giudicare un progetto, sicuramente di alte pretese, ma legato al sociale ed al benessere di ognuno di noi. Potreste mettervi in prima fila e stare a guardare, a riflettere su ciò che c’è dietro. Magari, potreste guardare la cosa da un’altra prospettiva.

Mettersi in discussione non è un passo facile ed io lo so bene! Ma è utile ed indispensabile per seminare un terreno che potrebbe dare tante soddisfazioni, ma è poco sfruttato: NOI STESSI!