Attualità

I parassiti della società, perché sono un problema

In natura un parassita è un microorganismo privo di vita autonoma, che si nutre e trae vantaggio da un organismo ospite, creandogli un danno biologico. Nella società invece, viene definito un parassita, una persona che vive sulle spalle altrui. Scroccando beni e servizi, sfruttando il lavoro degli altri per ottenere vantaggi personali senza alcuno sforzo. Sono invece molto abili a sfruttare il sistema mendicando e aggrappandosi a dei cavilli legali creati per persone realmente in difficoltà. La loro vita è generalmente infelice, sono privi di dignità ed empatia. Tendono sempre a dare la colpa a qualcuno o a qualcosa per la loro nullafacenza.

Succede in tutti gli ambiti sociali, e almeno a chiacchiere il parassita sociale è coperto dal biasimo generale. Il suo comportamento viene definito come immorale e riprovevole, ma nonostante questo egli prosegue la sua vita senza grossi ostacoli.

Mi è capitato di chiedere ad una persona che aveva passato da qualche anno la maggior età, come facesse ad uscire tutte le sere pur non lavorando.

Mi rispose: “Chiedo a mia madre.”

In seguito mi raccontò che nemmeno la madre lavorava, ma riscuoteva due assegni di mantenimento dal ex marito fino a quando avrebbero trovato lavoro (cosa assai difficile penso, per delle persone che dormono fino al tardo pomeriggio). Aggiunse anche sghignazzando che la situazione era quella da più di dieci anni, come se fosse una cosa di cui andare fieri.

A partire da una semplice richiesta di oggetti in prestito mai restituiti, a chi non paga il biglietto dell’autobus, a chi finge di avere una malattia generica per non andare al lavoro, per non parlare dei vitalizi guadagnati dai politici per pochi anni di presenza nelle istituzioni, tutto ciò pesa ancora di più sul sistema che dovrebbe contribuire a fare funzionare la società nei migliori dei modi, per il bene comune.

In Italia, la percentuale dei giovani che si piangono addosso (i cosiddetti Neet) è il doppio rispetto a quella europea. Non sono iscritti a scuola, nè all’università, non lavorano e nemmeno seguono corsi di formazione. Hanno una cultura dell’“autoefficacia” molto debole soprattutto in questo momento di crisi che viviamo. Aspettano passivamente che qualcuno li salvi, invece che fare forza su loro stessi, perché non è sempre colpa delle poche opportunità. Ovviamente mi riferisco a questo tipo di giovani e non ai giovani in generale.

Ho fatto un esperimento per qualche mese, mandando curriculum e andando a fare diversi periodi di prova in diversi settori. Ricordo anche che io ho superato i 40 da un po’. Certo che ho trovato tante situazioni, anche chi magari ti vuole sfruttare e pagarti una miseria, lavori che mi piacevano, altri per niente. Ma una cosa è certa: ho guadagnato dei soldi, e ciliegina sulla torta, ho trovato un secondo lavoro che mi piace tantissimo e mi da enormi soddisfazioni.

Quindi se ti dai da fare veramente, anche se può risultare molto difficile all’inizio, si possono avere dei risultati. Devi volerlo veramente, perché il problema fondamentale del parassita sociale è la volontà.

Il gioco del parassita sociale funziona fino a quando non si attivano i dovuti controlli. Apriamo gli occhi.

Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità.

Oriana Fallaci

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Sono Ramona, influencer e beauty consultant fiorentina. Il mio motto è: se devi sognare, sogna in grande.