IntervisteSports

Mirko Palo: da tifoso del Milan a telecronista con Tiziano Crudeli

Da tifoso del Milan a telecronista sportivo: Mirko Palo racconta il suo percorso fino ad arrivare a lavorare con Tiziano Crudeli.

Come è nata la tua passione per il Milan e cosa ti ha spinto a diventare telecronista sportivo?

Quando avevo 5 anni, mio fratello mi mise la sciarpa del Milan al collo e da quel momento iniziai a seguire tutte le partite.
Ricordo che non avevamo la TV a pagamento né lo streaming: mettevo il canale sulla TV che trasmetteva la partita, anche se era criptata e in bianco e nero. Cercavo di capire se qualcuno esultasse o meno…
Dopo un po’, però, mi arrendevo e mettevo su QSVS su Telelombardia, dove c’era un uomo del quale diventai subito fan numero uno: Tiziano Crudeli.
Lo ammiravo tantissimo e pensavo che fare il telecronista della tua squadra del cuore fosse il lavoro più bello del mondo. Mi ripromisi che, forse, un giorno sarei potuto diventarlo anche io.
Così, durante il Covid, quando nessuno poteva uscire di casa a esultare per i gol del Milan, iniziai a fare le telecronache sui social per condividere la mia passione.


Puoi raccontarci come sei passato dalle telecronache su TikTok e YouTube alla collaborazione con Telelombardia?

La prima telecronaca la feci un’estate di un paio di anni fa, quando il Milan giocava in Arabia e nessuna trasmissione trasmetteva la partita.
Mi modificai i DNS del PC per fare in modo che YouTube mi permettesse di vedere la partita e così feci la telecronaca in live su YouTube e TikTok.
In totale avevo più di 100.000 ascoltatori, che al termine della partita mi dissero che ero bravo e di continuare. Così feci, finché non mi notò Andrea Longoni, che mi chiese se avevo voglia di andare a provare a fare l’ospite in TV.
Ovviamente accettai. Per caso, poi, avevano bisogno di un commentatore del Milan per Diretta Stadio e mi chiesero se volessi provare.
Non me lo feci dire due volte: piacqui e mi tennero come volto del Milan.


Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato nel passaggio dai social media alla televisione?

In realtà mi sono trovato subito bene e a mio agio.
L’unica difficoltà è stata prendere confidenza e lasciarmi andare, almeno all’inizio, perché le mie telecronache sui social erano totalmente scatenate e avevo paura che in TV potesse risultare esagerato.
Poi ho capito che dovevo semplicemente essere me stesso, e piano piano ho preso fiducia.


Come riesci a conciliare il tuo lavoro come project manager IT in banca con l’attività di telecronista sportivo?

Ci riesco perché andare in TV mi occupa un paio di giorni a settimana, e soprattutto in orario serale, per cui le cose si conciliano bene.
La difficoltà più grande, piuttosto, è conciliare tutto con la famiglia, avendo due bimbe piccole e anche impegni serali.
Ma grazie a mia moglie, che mi ha sempre supportato, è tutto decisamente più semplice.


Qual è stata la partita del Milan che ti ha emozionato di più nel commentarla?

Sicuramente, fino ad ora, la finale di Supercoppa: una rimonta sfociata in una vittoria totalmente insperata.
Tant’è che mi scapparono le lacrime mentre abbracciavo Tiziano.


Come prepari le tue telecronache per coinvolgere i tifosi e offrire un punto di vista unico?

Mi informo su quali curiosità un tifoso come me vorrebbe sentirsi raccontare, studio la formazione avversaria per conoscere tutti i giocatori, e do un’occhiata anche alle statistiche.
Ma oltre a questo, nulla di più. È tutto spontaneità, come se fossi a casa sui social.


Come vedi il futuro del Milan e quali sono le tue aspettative per la squadra nelle prossime stagioni?

Ad oggi, il futuro non può dirsi roseo.
Se la società non si pone come obiettivo vincere, la vedo davvero dura.
Da quando Maldini è stato mandato via, il Milan ha iniziato a sgretolarsi sotto la guida di una dirigenza totalmente inesperta e improvvisata.


Hai lavorato con grandi nomi come Tiziano Crudeli. Com’è stato condividere lo studio con lui?

Per me lui è un maestro, un idolo e ora anche un grandissimo amico.
Gli voglio bene come a un fratello, lo stimo tantissimo, e ogni volta che mi racconta aneddoti pendo dalle sue labbra.
A volte ancora non ci credo e chiedo a mia moglie se è tutto vero quello che sto vivendo al suo fianco.


Hai vissuto un grande cambiamento fisico, riuscendo a perdere molti chili. Cosa ti ha spinto a iniziare questo percorso?

Sono nato a Novara, ma entrambi i miei genitori sono meridionali, e di conseguenza ottimi cuochi.
Per noi, mangiare è sinonimo di buona salute, e rifiutare il cibo era sempre difficile.
Poi, però, mi guardavo allo specchio e non mi piacevo: avevo zero autostima.
Quello è stato il momento dello “switch” mentale, anche a costo di discutere con i miei cari.
Pesarsi settimana dopo settimana e vedere i chili scendere è stata una vittoria pazzesca: sono riuscito a perdere 46 kg!


Qual è stato il momento più difficile durante la tua trasformazione e cosa ti ha aiutato a superarlo?

Quando perdi così tanti chili, la pelle sull’addome non si ritrae da sola.
Ho dovuto affrontare due interventi di addominoplastica per rimuovere tutta la pelle in eccesso.
Quel periodo è stato abbastanza difficile, sia fisicamente che mentalmente.


Che impatto ha avuto il cambiamento fisico sulla tua vita personale e professionale?

Il cambiamento più grande è stato sicuramente a livello personale.
A livello professionale lavoravo già in banca, ma nella vita privata mi sentivo molto più sicuro di me stesso.
Questa sicurezza mi ha aiutato anche a conquistare quella che oggi è mia moglie… eheheh.


Che consiglio daresti a chi vuole cambiare stile di vita ma non sa da dove cominciare?

La cosa importante è guardarsi allo specchio e farsi una semplice domanda:
“Sei contento di quello che sei?”
Se la risposta è no, allora l’unico modo per cambiare è rimboccarsi le maniche e avere tanta, tanta tenacia.
Più sarà difficile il percorso, più sarà immensa la soddisfazione di poter urlare: “IO CE L’HO FATTA!”


Quali sono i tuoi progetti futuri, sia nel mondo dello sport che nella tua crescita personale?

Vorrei consolidarmi nel mondo televisivo.
Vivo talmente un sogno che ho sempre la sensazione che possa interrompersi da un momento all’altro.
Se potessi vivere le emozioni che ha vissuto Tiziano Crudeli, se un giorno potessi essere riconosciuto come suo erede… beh, potrei dire ufficialmente di aver coronato il sogno di una vita!

Da tifoso del Milan a telecronista sportivo: Mirko Palo racconta il suo percorso fatto di passione, determinazione e sacrifici, fino ad arrivare a lavorare al fianco di una leggenda come Tiziano Crudeli. La sua storia dimostra che con impegno e autenticità, anche un sogno nato davanti alla TV può diventare realtà.

Social The Digital Moon:

https://www.instagram.com/thedigitalmoon

Da tifoso del Milan a telecronista sportivo: Mirko Palo racconta il suo percorso fino ad arrivare a lavorare con Tiziano Crudeli.