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La gelosia: quando l’Amore si trasforma in ossessione

Quante volte abbiamo sentito frasi come “È geloso perché mi ama!”? E, soprattutto, cosa rispondiamo quando qualcuno fa questo tipo di esclamazioni?

Non so voi, ma quando io sento certe cose, dopo qualche secondo di accapponamento di pelle, con tanto di materializzazione di clava e ritorno ai tempi di quando il genere umano non conosceva ancora il pollice opponibile, una volta tornata in me, cerco sempre di spiegare il mio punto di vista. Punto di vista che, la maggior parte delle volte, è lontano dall’immaginario collettivo.

Partiamo da un presupposto fondamentale.

CHI È GELOSO, NON AMA! MAI!

La cronaca quotidiana non ci risparmia mai, purtroppo devo dire, notizie di sangue “legate” (e qui le virgolette sono d’obbligo!) ad un Amore malato. Complici anche i media ed i social, infatti, la nostra cultura crede ancora che l’Amore comprenda tutti quei comportamenti di controllo e possessione del partner, i quali, spesso, sfociano in vere e proprie limitazioni della libertà personale molto gravi. Dell’Amore e della sua concezione abbiamo già parlato nell’articolo precedente.

Qui, ci soffermeremo insieme sulla gelosia, sperando di suscitare un momento di riflessione. La gelosia è un’emozione complessa che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita. Sebbene sia naturale provare una certa inquietudine quando si teme di perdere ciò che si ama, è fondamentale riconoscere i confini tra una gelosia normale ed una patologica.

La gelosia è un’emozione umana complessa che nasce dalla paura di perdere l’affetto, l’amore o l’attenzione di una persona cara. È una risposta naturale a situazioni in cui si percepisce una minaccia alla relazione o all’autostima. Una dose moderata di gelosia può persino essere considerata un segno di coinvolgimento emotivo, ma quando diventa eccessiva e controllante, può danneggiare sia il geloso che la persona oggetto della gelosia.

Io aggiungerei che è quel sentimento di ansia, che fuoriesce dalla completa insicurezza in noi stessi. Ci vuole molta consapevolezza di sé quando si inizia una relazione o, semplicemente, un rapporto o una frequentazione. La gelosia, infatti, se accusata da persone che non riescono a gestire le proprie emozioni e non si aiutano ad avere più sicurezza in sé stessa, potrebbe portare alla possessione e, quindi, al controllo morboso del partner.

Ed ecco che si hanno tutti quegli atteggiamenti che intossicano il rapporto. Non tutti, però, riescono a mettere la parola “FINE” a quel rapporto, in quanto subentrano altre tipologie di sentimenti, come la difficoltà di rimanere da soli o di effettuare grandi cambiamenti nella propria vita. Difficoltà causate, la maggior parte delle volte, da pregiudizi tramandati, come il fatto che una donna, una volta sposata, debba tenersi quel marito, anche se dovesse esserci incompatibilità di carattere o, peggio, violenze.

Ma torniamo un attimo agli atteggiamenti di possessione di cui parlavo prima. Intendiamo, quindi, il controllo costante del telefono (quindi, violazione della privacy, la quale è un reato penale punito con la reclusione fino ad un anno o con una multa di 516 euro), degli appostamenti, della negazione di instaurare e/o coltivare altri rapporti sociali (amici, amiche, fino ad arrivare, addirittura, ai familiari), al divieto assoluto di fare altre attività non condivise con il partner e di frequentare certi posti, come le palestre, ad esempio, o di usare un determinato tipo di abbigliamento.

Volevo sottolineare che gli appostamenti, con pedinamenti, minacce, telefonate, sms, email continue, tali da limitare la libertà della persona che li riceve, delineano il reato di stalking e ricade, anch’esso, nel penale. Qualora si dovessero subire certi comportamenti, l’unica cosa da fare è chiamare le forze dell’ordine e denunciare.

Gli atteggiamenti che rivelano una persona gelosa sono:

  • costante bisogno di conferme: una persona gelosa cerca continuamente conferme e rassicurazioni sulla propria importanza nella vita del partner o dell’amico, spesso con richieste eccessive di attenzione;
  • controllo eccessivo: una persona gelosa può manifestare un desiderio insano di controllare le azioni e le interazioni del partner o dell’amico. Può arrivare al punto di spiare, monitorare costantemente i social media o sospettare ogni singola interazione;
  • tendenza alla negatività: la gelosia può portare ad un atteggiamento costantemente negativo nei confronti di altre persone che circondano la persona amata, spesso trasformandosi in critiche eccessive e sospetti infondati;
  • isolamento sociale: un individuo geloso può spingere il partner o l’amico ad isolarsi dagli altri, cercando di tenere la persona vicina solo a sé, generando una dipendenza emotiva dannosa;
  • crisi di fiducia: la gelosia patologica porta ad una totale mancanza di fiducia nel partner o nell’amico, indipendentemente dalle evidenze o dal comportamento dell’altro.

E quando la gelosia diventa “patologica”?

La gelosia patologica, anche nota come “Sindrome del delirio di gelosia”, è una forma estrema di gelosia che va oltre le reazioni emotive normali e può diventare una vera e propria ossessione. Le persone affette da gelosia patologica possono sviluppare pensieri ossessivi riguardanti tradimenti immaginari, complotti o infedeltà, anche in assenza di qualsiasi prova o comportamento sospetto da parte del partner o dell’amico.

La gelosia patologica può portare a comportamenti distruttivi per sé e per gli altri, con conseguenti danni alle relazioni e alla salute mentale dell’individuo coinvolto. Queste persone possono sentirsi emotivamente esauste, ansiose e paranoiche, con un impatto devastante sulla loro qualità di vita.

Distinguere tra gelosia normale e gelosia patologica è fondamentale per prendere provvedimenti e cercare aiuto quando necessario. Le ragioni per allontanarsi dalla gelosia patologica sono numerose:

  • benessere personale: vivere con una gelosia patologica è estenuante e dannoso per la salute mentale e fisica dell’individuo. Allontanarsi dalla gelosia patologica permette di godere di una maggiore serenità e pace interiore;
  • relazioni sane: la gelosia patologica può distruggere le relazioni, portando il partner o l’amico a sentirsi imprigionato e limitato. Allontanarsi dalla gelosia patologica permette di costruire relazioni più sane e basate sulla fiducia reciproca;
  • crescita personale: lavorare sulla gelosia patologica aiuta a sviluppare l’autostima, la fiducia e una maggiore comprensione di sé stessi e delle proprie emozioni.

Riconoscere i segnali della gelosia patologica e cercare aiuto professionale, come una consulenza psicologica con un esperto, è essenziale per superare questa condizione e condurre una vita più equilibrata ed appagante.

Perché vengono attuati tutta una serie di atteggiamenti limitanti?

Descrivere ogni dinamica e le cause è praticamente impossibile.

Certi comportamenti, però, nella maggior parte dei casi, si mettono in pratica per non permettere alcun contatto, fisico e/o visivo, con altri, così da evitare anche di partorire qualsiasi pensiero su eventuali tradimenti. Si crede, sbagliando, che controllando il partner sia il modo più efficace per non farsi cornificare. Cosa assolutamente non vera! L’effetto, infatti, è esattamente l’opposto!

Il tradimento, di fatti, scaturisce da una serie di fattori. La mancanza di dialogo è una di quelli, come anche l’accontentarsi, l’accettare passivamente alcuni comportamenti e/o lati del carattere. Quindi, si tende a cercare altro, quando ci si rende conto che la vita di coppia non soddisfa più! E la facilità di contatti, caratteristici dei social, permette di cercare e di trovare quell’altro di cui si ha bisogno. Voglia di evasione, di essere capiti, di sentirsi completi, di farsi dire ancora quanto siamo belli, di farsi corteggiare, di farci riempire di complimenti ed attenzioni, ecc…

L’Amore malato causa questo.

Ma mi rendo conto che bisogna avere un equilibrio, una grande consapevolezza di sé, una sicurezza molto forte per cominciare a pensare di accettare totalmente una persona per quello che è, con i suoi spazi, pregi e difetti e, quindi, di amarla davvero. Molto spesso, però, siamo talmente insicuri e privi di un equilibrio, che ci agganciamo alla prima persona che pensiamo ci dia attenzioni, proprio per sentirci “completi”. Ci accontentiamo delle briciole, di quel rapporto avvelenato, perchè non riusciamo a stare da soli, ad allontanarci da quelle tossicità, alle quali siamo abituati. Sbagliando!

Ad oggi, pertanto, sembra abbastanza chiaro e logico come molti non pensino proprio di cambiare il loro status di single. Proprio per quello che ho scritto finora, avere un rapporto serio e duraturo, con la precaria consapevolezza che molti hanno, non è semplice! Abbiamo praticamente tutto e non accettiamo l’idea di caricarci un caso umano da aiutare o, semplicemente, una persona che debba limitarci.

Amore è completarsi ed avere rispetto di entrambi, dei propri spazi, dei propri momenti, delle proprie scelte, della propria vita. La concezione che hanno in troppi, invece, non lascia spazio a quello detto sopra, ma ad una serie di comportamenti che entrerebbero in collisione con ciò che si è costruito fino ad ora. È sempre più usuale, infatti, trovare persone, soprattutto in età adulta, che non accetterebbero mai una limitazione della propria libertà conquistata e, quindi, decidono semplicemente di stare da “sole”. La solitudine non è una condizione negativa, quando una persona si conosce, si accetta e sa quello che vuole. Diventa, quindi, una conseguenza quando non si trova quello che si vuole. Semplice!

L’essere single, quindi, è una forma di difesa?

Sì, potrebbe! Una difesa dei propri spazi e di quello che si è diventati, probabilmente. E anche di sé stessi.

Ne ho sentite davvero tante di storie, tutte accomunate da atteggiamenti come il ghosting, il love bombing, la possessione. Ho scoperto anche che è molto comune, purtroppo, l’abbandono, da parte della persona per la quale proviamo un interesse, quando scopre che siamo stati colpiti da una particolare patologia debilitante.

È il caso del cancro o della sclerosi multipla, ad esempio, due malattie che limitano i rapporti sociali e le attività, a causa dei dolori che ne conseguono e di varie sintomatologie fisiche e psichiche. È da condannare chi, dopo essersi guadagnato la fiducia di queste persone speciali, sparisce nel nulla, lasciandole sole a leccarsi le ferite di un’ennesima delusione. Ma non le biasimo! Bisogna essere molto forti, sensibili, empatici per stare accanto ad una persona, la cui Signora Vita ha deciso di sottoporla ad una prova così dura. Invece, la maggior parte, non riesce a donare un pezzettino di sé, pensando che i propri spazi siano nettamente più importanti. E questo non è sano egoismo!

Da quello che leggo, sento e vedo, non escluderei una vera e propria educazione all’Amore. Oggi, più che mai, si ha bisogno di capire noi stessi e, quindi, la modalità di approccio verso gli altri, con il giusto rispetto. Troppo spesso si fraintende l’Amore con sentimenti malati e privi di fondamento. Iniziando dalle famiglie e coinvolgendo le scuole, attraverso percorsi psicologici, si potrebbero aiutare i bambini ed i ragazzi ad affrontare i loro traumi e capire cosa significa rispettare gli altri. Fondamentalmente, alla coppia malata manca quello. Ed il rispetto, verso di sè per prima cosa, è la miccia che dà l’avvio a tutto.

Per tutto questo si è single. Per questo e tanto altro!

Mentre gli adolescenti sono perennemente innamorati della concezione di Amore e di ciò che ne scaturisce, dopo i 30 anni inizi a realizzare che, forse, la sola idea platonica di Amore non basta. Le favole, quelle che ci raccontano da piccini, fondamentalmente lasciano lo spazio ad una realtà fatta di altro. E, con quella realtà, devi farci i conti tutti i giorni!

Se riesci a trovare l’altra metà della mela, le cose diventano sicuramente più semplici. E questo deve essere! Ma se, invece, l’altra metà della mela deve rendere il tutto più difficile, allora meglio esser soli e crearsi un equilibrio su quello che si ha. Un Amore deve farti crescere ed essere un qualcosa di bello. Deve causarti quelle “farfalle nello stomaco” che tutti sogniamo. Deve farti svegliare con il sorriso ed addormentare con la voglia di sognarlo. Devi avere la voglia di viverlo. Deve scombussolarti. Il resto è solo fuffa!