Tecnologia

L’aviatore e pilota automatico come vero membro dell’equipaggio

L’evento “Concours de la Securité en Aéroplane” cambia per sempre la storia dell’aviazione grazie al pilota automatico.

Inventato dai fratelli Wright, sviluppato dalla Sperry corporation e sperimentato con successo all’evento sulla sicurezza aerea in Francia del 1914.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale fu effettuato il primo volo totalmente automatico. Attualmente l’autopilot viene utilizzato solo dopo aver superato le fasi “critiche” del volo. Si tratta dei 10 minuti del decollo e i 10 minuti che precedono l’atterraggio a destinazione.

È un mezzo che riduce notevolmente il carico del lavoro dei piloti, soprattutto per i voli di lunga linea, se non ci fosse presenterebbero stanchezza e poca lucidità in caso di emergenze.

Copre fino all’80% del tempo necessario per un volo tipico, mantenendone i limiti di sicurezza.

Uno dei vari sistemi che l’autopilot presenta, formato da una serie di computer, è il TCAS (Traffic Alert and Collision Avoidance System, Sistema di allarme e di prevenzione delle collisioni). È in grado di: esaminare la rotta e avvisare l’equipaggio presente a bordo di una eventuale emergenza, in modo che agiscano tempestivamente.

Quanto è pronta la popolazione all’idea di un essere a bordo di un velivolo autonomo? Ansys dà una risposta con l’indagine “Global Autonomous Vehicle Study” i risultati indicano che il 75% degli intervistati non ha timori riguardo alla sicurezza del volo e il 58% di essi si dice predisposto a provarlo nei prossimi 10 anni.

In un futuro prossimo la tecnologia potrebbe sostituire il ruolo del pilota nella sua totalità, ma per adesso, l’esperienza umana è del tutto indispensabile.

Ti fideresti di un volo totalmente automatizzato?

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