Blockbuster, dalla sua storia fino alla serie su Netflix
La catena di negozi Blockbuster è nata in seguito alla crisi del settore petrolifero dove lavorava David Cook. Grazie a quel momento difficile che stava avendo questo mercato, David decise di seguire il consiglio di sua moglie Sandy decidendo di gettarsi nel mondo del noleggio videocassette. Nel 1985, Cook aprì il primo Blockbuster, con la caratteristica insegna giallo-blu, a Dallas, in Texas. Il sistema era semplice: inscrizione, tessera personale e noleggio. Negli anni, l’azienda crebbe fino a diventare multi-milionaria e, al suo picco nel 2004, raggiunse un totale di 9000 negozi in tutto il mondo, anche in Italia passando al noleggio DVD.
Gli incassi inoltre aumentavano in maniera spropositata grazie alle multe: se il film veniva consegnato in ritardo andava pagata una multa. Nel 2000, il 16% dei ricavi totali erano grazie a queste “ammende”.
Poi… l’avvento di internet, i servizi di streaming hanno fatto cedere l’impero. Una delle principali cause? Netflix.
Netflix, che ai tempi era un’azienda che recapitava i DVD a domicilio (prima di passare anche lui allo streaming), fornendo dunque un servizio più comodo e di concorrenza esagerata al classico noleggio.
Nel 2018, tutti i negozi di Blockbuster chiusero, tutti, tranne uno. Un ultimo negozio Blockbuster che si trova a Bend, in Oregon, in cui nulla è cambiato, sia fuori l’insegna che all’interno. Tutto è come negli anni 2000 con angolo snack. Quest’ultimo tirava sempre su il conto una volta arrivati alla cassa, anche se si era entrati solo per un noleggio, ma ci si faceva ingolosire da bibite, popcorn e altre leccornie.
La città in cui si trova l’ultimo superstite gli fa da ottima cornice. Una cittadina poco popolata in cui la connessione a internet non funziona un granché. Ottimo quindi per il punto vendita che è tra l’altro diventato anche metà di visita di appassionati da tutto il mondo.
Ed è proprio in questo punto vendita che Netflix ha girato e prodotto una serie intitolata Blockbuster, una commedia basata su storie nell’ambiente lavorativo, chiusa subito alla prima stagione. Forse era un tentativo per ricucire in rapporti? Andato male, direi.
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