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Intervista Fabio Stirlani: Attore e Content Creator da 126k Follower

Intervista Fabio Stirlani: Attore e Content Creator da 126k Follower. Conosciuto per i suoi video virali e la capacità di raccontare il quotidiano con ironia e autenticità, Fabio si è costruito una carriera sui social dopo vent’anni di lavoro lontano dai riflettori. In questa intervista ci parla delle sue origini romane, della famiglia, delle sfide affrontate, dei sogni ancora vivi e del modo in cui ha trasformato un salto nel vuoto in una nuova vita, fatta di passione e visibilità.

Fabio, sei nato e cresciuto a Roma, vicino al mare. Quanto ha influenzato questo ambiente nel modo in cui guardi la vita e racconti le storie nei tuoi video?


Più che il mare direi il quartiere. Sono cresciuto in una zona ai margini di Roma, dove non tutto è perfetto, anzi, quasi niente. E questo, unito alla varietà di personalità che si trovano in un contesto popolare, ti offre tantissimi spunti.

Sei il quarto di quattro fratelli, nato quando tua madre aveva 41 anni. Ti sei mai sentito “l’ultimo arrivato” o hai vissuto questo come un privilegio?


Entrambe le cose. Mi sono sentito privilegiato dal punto di vista affettivo e per le concessioni: con il quarto figlio i genitori sono meno ansiosi, ti permettono di fare cose che magari ai tuoi fratelli non hanno permesso alla stessa età. Ma mi sono sentito anche “l’ultimo arrivato”: i miei genitori hanno affrontato una grossa crisi economica, ed essendo già più anziani e stanchi, questo ha influito sulla mia infanzia. Non siamo mai usciti dal quartiere, neanche d’estate. La mia prima vera vacanza l’ho fatta a 18 anni, con gli amici.

La perdita dei tuoi genitori, avvenuta recentemente, ha cambiato il tuo modo di vedere il futuro?


Ovviamente sì. Quando perdi i genitori, tutto cambia. Ora mi sento grande, mi sento a metà strada. E la metà più divertente, lo dico con realismo, non con pessimismo, è dietro. Il futuro per me ha poca importanza, vivo molto nel presente. Se penso al futuro, penso solo a mia figlia.

Hai una figlia piccola, Aurora. Cosa speri che impari da te guardandoti vivere e lavorare?


Spero che impari a essere una brava persona, con la testa sulle spalle. E le auguro di trovare la sua strada e la felicità. Vorrei che fosse più sicura dei suoi mezzi di quanto lo siamo io e sua madre.


Dopo il diploma hai lavorato vent’anni nella tabaccheria di tuo cognato. Cosa ti ha insegnato quella lunga esperienza?


Mi ha dato stabilità economica, ma mi ha anche insegnato che non puoi fare per troppo tempo un lavoro che non ti piace. Capisco che non tutti riescano a fare il lavoro dei sogni, ma cambiare, anche solo per fare qualcosa di diverso, aiuta. I cambiamenti ti tengono vivo.

Hai mai avuto paura che fosse “troppo tardi” per cambiare strada e buttarti nel mondo del video e della recitazione?


Sì. Anche perché ho lasciato il lavoro quando mia figlia aveva un anno. È stato un bel salto nel vuoto.

Hai studiato recitazione due volte nella tua vita. Che differenze hai notato tra il Fabio giovane e quello adulto?


La consapevolezza. Da ragazzo pensavo che fosse tutto un gioco, invece recitare è un mestiere vero. Serve preparazione. Se uno è più preparato di te, si vede.

Cosa ti ha spinto a dire “ora o mai più”?


Quando la gente ha iniziato a fermarmi per strada per una foto. Dentro di me una vocina ha detto: “Forse sei bravo, forse vali più di quanto credi. Prendi questo treno, è l’ultimo.”


Hai recitato con attori noti come Maurizio Mattioli ed Eva Henger. Che esperienza è stata?


È stato un set particolare, un’esperienza di vita a tutto tondo. Al netto di alcune dinamiche poco chiare, mi sono divertito e ho imparato tanto.

Nonostante i film, non hai ancora un’agenzia. È una scelta o una conseguenza?


È una conseguenza. Vivo in un limbo: troppo poco famoso per ruoli importanti, troppo noto per fare la semplice comparsa. Uscire dai social non è facile: non tutti capiscono che non sei solo una “macchietta”.

Come gestisci il confine tra vita privata e contenuto pubblico?


Non è semplice, sono una persona riservata. Ma con 100.000 follower qualcosa devi mostrare. Cerco di condividere una vita semplice, vera. Non cerco hype con contenuti controversi: sono uno come tanti.

Come nasce un’idea per i tuoi video?


Spesso da un’intuizione o da esperienze vissute. Ma a volte dietro una semplice gag si nasconde un messaggio più serio, una protesta, una riflessione su comportamenti comuni. A volte uso la superficialità per dire qualcosa di importante.


Da ragazzo sognavi di fare l’animatore: pensi che nei tuoi video ci sia ancora quella vocazione?


Assolutamente sì! Mi è sempre piaciuto intrattenere. Con il tempo ho migliorato anche la realizzazione, ma la creazione resta il mio punto forte.

Hai girato corti e video fin da adolescente. Se potessi rivederne uno, quale sceglieresti?


Li ho tutti a casa, in vecchi DVD. I miei preferiti sono i filmini delle vacanze tra il 2003 e il 2008. In quei video c’è tutto: amicizia, spensieratezza, gag. Lì c’è la vera genesi dello “Stirlo” sceneggiatore e attore.

Giochi ancora a calcio nella Youtuber League. Cosa ti spinge a continuare?


Ho giocato a calcio dai 7 ai 33 anni. Ora ne ho quasi 43 e nessun altro sport mi dà le stesse emozioni. Avevo chiesto di entrare nella Youtuber League tre anni fa… mi hanno chiamato solo ora, forse aspettavano che invecchiassi abbastanza da farmi giocare contro tutti ventenni! 😅

Giocare con la “Juventus” pur essendo romanista: tradimento o gioco?


Un compromesso. Per entrare nella Lega dovevi accettare qualsiasi squadra. Avrei preferito la maglia giallorossa, ma alla fine è un gioco e i miei compagni sono simpaticissimi.


Che ruolo sogni di interpretare?


Un ruolo drammatico. Vorrei dimostrare che non sono solo uno che fa scenette sul web. Posso fare anche altro.

Come ti immagini tra 10 anni: più attore, più creator o altro?


Spero più attore. Non per forza protagonista, ma con ruoli importanti. Conosco i miei limiti ma anche le mie qualità.

Se tua figlia ti dicesse “voglio fare l’attrice o la creator”?


Le direi la verità: è una strada difficile. Ma ovviamente la sosterrei.

Cosa ti manca oggi per sentirti davvero realizzato?


Un David di Donatello! 🤣 Scherzo… Non mi manca nulla. Ho una moglie e una figlia fantastiche, una situazione economica discreta e amici che mi vogliono bene. Direi che ho tutto quello di cui ho bisogno.

Conclusione

L’intervista a Fabio Stirlani: Attore e Content Creator da 126k Follower ci lascia con un messaggio chiaro: non esiste un’età giusta per cambiare strada, ma solo il coraggio di provarci. Tra ironia, determinazione e amore per la famiglia, Fabio dimostra che il talento può trovare spazio anche quando sembra troppo tardi. E se oggi migliaia di persone si rispecchiano nei suoi contenuti, è perché dietro lo schermo c’è un uomo vero, che ha saputo reinventarsi senza perdere sé stesso.

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