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Tutta la verita sull’11 Settembre – Inchiesta Investigativa – Parte III

Il Frutto del Terrore: guerra, neocon e il nuovo ordine globale

Dai miliardi di Halliburton ai neocon di ieri e di oggi. Dall’Iraq all’Ucraina, passando per Patriot Act, torture, golpe e propaganda. L’11 settembre non è finito: è ancora in corso.


di Anti-Mainstream Eagle of Freedom


Chi ha guadagnato dal terrore? Segui il denaro.

Subito dopo l’11 settembre 2001, mentre l’America piangeva e il mondo tremava, una schiera ben precisa di uomini brindava al più grande affare geopolitico del secolo.
Uno su tutti: Dick Cheney.
Vicepresidente degli Stati Uniti, ex CEO della Halliburton, azienda texana legata al petrolio e agli appalti militari. Pochi mesi dopo l’attacco, Halliburton riceve contratti da decine di miliardi di dollari per la ricostruzione in Afghanistan e, poi, in Iraq.

Questi contratti erano no-bid, cioè assegnati senza gara pubblica. La guerra, insomma, non fu una risposta all’attacco, ma un affare preconfezionato.
Il Pentagono, guidato da Donald Rumsfeld, emise in pochi mesi commesse per oltre 300 miliardi di dollari in spese militari straordinarie.
E tutto questo con il consenso del Congresso e il sostegno cieco dei media.


Guerre infinite, nemici perfetti

L’Afghanistan fu il primo teatro. Poi venne l’Iraq, accusato falsamente di possedere armi di distruzione di massa, mai trovate. Le stesse voci false furono diffuse da “esperti” legati al PNAC – Project for a New American Century, il think tank che nel 2000 aveva scritto nero su bianco:

“Gli Stati Uniti hanno bisogno di una presenza militare permanente in Medio Oriente.”

I firmatari di quel documento – Rumsfeld, Cheney, Wolfowitz, Feith, Perle, Kagan – si ritrovarono tutti in posizioni di comando dopo l’11 settembre.
Avevano chiesto un nuovo Pearl Harbor. E lo ottennero.
Le guerre non erano un effetto dell’11 settembre. Erano l’obiettivo.


Patriot Act, torture, e sorveglianza totale

Dopo l’attacco, il Congresso approvò nel silenzio e nel panico il Patriot Act: una legge di oltre 300 pagine che azzera le libertà civili in nome della sicurezza. Intercettazioni senza mandato, detenzioni senza processo, sorveglianza di massa, censura.

Nacquero Guantánamo, Abu Ghraib, i voli segreti della CIA, le extraordinary renditions. Migliaia di persone furono rapite e torturate in segreto con metodi medievali, giustificati da una sola parola: terrorismo.

Il vero obiettivo? Un sistema di controllo globale, giustificato da una menzogna. L’11 settembre, come il Reichstag in fiamme nel 1933, fu il pretesto per instaurare uno Stato di eccezione permanente.


I Neoconservatori: i burattinai dell’Impero

Chi erano questi uomini che hanno trasformato la tragedia in profitto, e la paura in dominio?

Il movimento neoconservatore nasce negli anni ’70 negli Stati Uniti, cresciuto nelle università e nei think tank come American Enterprise Institute, Heritage Foundation e PNAC.
Non sono né di destra né di sinistra: sono ideologi dell’egemonia americana.

Tra i fondatori troviamo Robert Kagan, Richard Perle, Paul Wolfowitz, William Kristol, Douglas Feith, John Bolton. Molti di loro, per coincidenza, sono figli o discepoli di ex trotskisti convertiti al militarismo imperiale.

Il piano è semplice:

  • Trasformare l’America nella potenza militare assoluta.
  • Controllare l’Eurasia (come teorizzava Brzezinski).
  • Distruggere ogni potenziale rivale geopolitico (Russia, Cina, Iran).

Il 9/11 è stato il cavallo di Troia perfetto.


Victoria Nuland e l’eredità neocon nel sangue dell’Ucraina

Passano gli anni, cambiano i volti, ma la dottrina resta la stessa.
Nel 2014, l’Ucraina viene travolta da un colpo di Stato orchestrato da Washington.
In prima linea c’è Victoria Nuland, sottosegretaria di Stato per l’Europa. Nei giorni del Maidan, distribuisce biscotti ai manifestanti, mentre organizza il nuovo governo in una telefonata con l’ambasciatore USA Geoffrey Pyatt.

“F** the EU. Yats is the guy.”*
(Tr. “Che si fotta l’UE. Yatseniuk è l’uomo giusto.”)

Il marito di Victoria Nuland? Robert Kagan.
Fondatore del PNAC, architetto dell’interventismo globale.
Il pensiero neocon continua a guidare le guerre del presente.

La guerra in Ucraina è solo l’ultimo episodio di una dottrina che nasce con l’11 settembre, passa per l’Iraq, la Siria, la Libia, e punta a un confronto diretto con Russia e Cina.


Larry Silverstein, il colpo assicurativo del secolo

Riprendiamo ora il personaggio lasciato in sospeso: Larry Silverstein.
Nel luglio 2001, stipula un contratto di leasing per il World Trade Center, assicurandosi contro attacchi terroristici.
Il giorno dell’attacco, lui e i suoi figli mancano l’appuntamento quotidiano nelle Torri per “una visita medica”.

Dopo l’attacco, Silverstein fa causa per ottenere un doppio risarcimento, sostenendo che i due impatti siano due eventi separati. Vince.
Incassa 4,55 miliardi di dollari.

Quando dice alla PBS: “We decided to pull it” riferendosi al WTC7, corregge poco dopo: “Intendevo ritirare i pompieri.” Ma l’edificio era già evacuato.
La frase è documentata e disponibile qui:
https://www.youtube.com/watch?v=JUvLCzk7nh4


Conclusione – L’11 settembre non è finito

Non fu solo un attentato. Fu una svolta storica orchestrata da un’élite trasversale, per instaurare una nuova era di:

  • Guerre per il profitto
  • Controllo sociale di massa
  • Propaganda mediatica totalitaria
  • Impero senza rivali

Il mondo non è più tornato com’era prima dell’11 settembre. Perché non doveva farlo.

E se oggi ci chiediamo perché il mondo sia così marcio, polarizzato, in guerra perpetua, dobbiamo tornare lì.
A Ground Zero.
Al Pentagono.
A quel cielo azzurro trasformato in coprifuoco globale.

Non per commemorare.
Ma per svegliare le coscienze.


Fonti e documenti Ufficiali – Parte III

  1. Contractor bonanza post-9/11 – Halliburton e Cheney (The Nation)
  2. PNAC – Rebuilding America’s Defenses (2000)
  3. Patriot Act testo completo (ACLU archive)
  4. Guantanamo & extraordinary renditions – The Intercept
  5. Chi sono i neocon – Jacobin America (2021)
  6. Telefonata Victoria Nuland – “F*** the EU” (The Guardian)
  7. Larry Silverstein – Intervista completa PBS
  8. Robert Kagan – Biografia e ruolo nel PNAC (Brookings)
  9. Documenti finanziari sul risarcimento WTC – Bloomberg