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Alessandro Lucirino: dalla chimica alla divulgazione alimentare

Alessandro Lucirino: dalla chimica alla divulgazione alimentare

Partiamo dalle origini. Alessandro, sei nato a Padova nel 1996 e hai un background da perito chimico. Cosa ti ha spinto inizialmente a scegliere questo percorso di studi?

Sono sempre stato appassionato di cucina fin da piccolo, grazie ai miei genitori che mi hanno trasmesso questa passione. Dopo le scuole medie ero indeciso tra l’alberghiero e il perito chimico, ma durante le giornate di scuole aperte sono rimasto affascinato dalle reazioni chimiche colorate, che mi hanno indirizzato verso la scuola chimica. Pensate che la mia tesi delle superiori si intitolava “L’uomo e il cibo”. Dopo le superiori, ho deciso di unire queste due passioni scegliendo la facoltà di sicurezza alimentare. Diciamo che avevo le idee chiare fin da subito.

Dopo il diploma ti sei laureato in sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti: come nasce questo interesse per il mondo dell’alimentazione e della sicurezza alimentare?

Ho scelto questa facoltà perché univa il mondo della cucina con quello della chimica. Inoltre, in quel periodo lavoravo già nel settore della ristorazione, quindi vedevo sia la parte pratica che quella teorica. Il nome potrebbe trarre in inganno, perché sembra focalizzato solo sulla sicurezza alimentare, ma in realtà è una facoltà a 360 gradi: abbiamo fatto esami che andavano dall’anatomia veterinaria alle tecnologie alimentari, fino alla valutazione nutrizionale degli alimenti. Sono molto soddisfatto del mio percorso e lo consiglio a tutti gli appassionati di cibo e chimica.

A un certo punto hai deciso di approfondire il digital marketing. Cosa ti ha spinto a coniugare scienza e comunicazione digitale?

Era un periodo in cui circolavano tantissime fake news e, nel mio piccolo, volevo fare qualcosa per aiutare le persone. Ero molto influenzato dal mio maestro Dario Bressanini, uno dei pochi all’epoca a fare divulgazione sui social unendo chimica e cucina. Subito dopo la laurea ho deciso di utilizzare i social come piattaforma per divulgare i miei contenuti quasi a tempo pieno. Per fortuna, nello stesso periodo un’amica mi ha segnalato un corso di digital marketing finanziato dalla Regione per i giovani sotto i 30 anni. Non ci ho pensato due volte.

Su Instagram sei conosciuto come “Rubricalimenti”. Ci racconti com’è nato questo progetto e che tipo di contenuti proponi ai tuoi follower?

“Rubricalimenti” è nato come progetto della mia tesi di laurea nel 2019. Era una pagina Instagram dove pubblicavo post e storie su argomenti scientifici legati al cibo, ad esempio: “È meglio lo zucchero di canna o quello bianco?”. All’inizio sembrava un gioco, un passatempo, ma è diventato un vero lavoro. L’idea era fare divulgazione per contrastare la disinformazione dilagante sui social. Con l’evoluzione dell’algoritmo di Instagram ho potuto fare video più lunghi, collaborazioni con altri professionisti e molto altro. La divulgazione oggi è cambiata: prima si scrivevano testi lunghi, ora si preferiscono video parlati, rapidi e incisivi. Ci sono comunque altri modi, come scrivere libri o fare conferenze dal vivo.

Il tuo primo libro, La scienza del cibo, è uscito nel 2023 per Rizzoli. Com’è nata l’idea di questo libro e qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere?

In realtà la proposta è arrivata prima da parte di Rizzoli e poi abbiamo sviluppato insieme il libro. L’idea era creare una guida per fare scelte consapevoli, superare luoghi comuni e fake news, trasformando ciò che facevo sui social in un libro. Ho mantenuto il mio stile semplice e le curiosità scientifiche sul cibo, cercando di renderle accattivanti. Il messaggio principale è che non bisogna aver paura del cibo e di tutto quello che gli gira attorno. Il segreto è mettere in dubbio la marea di informazioni che ci bombardano ogni giorno. Solo così ci si avvicina alla verità, perché solo chi conosce può scegliere; altrimenti si crede di scegliere.

Nel 2024 è uscito anche EncicloCiboPedia, pubblicato con Il Cucchiaio d’Argento. In cosa si differenzia questo secondo libro e a chi è rivolto?

EncicloCiboPedia è molto diverso dal primo perché è rivolto a un pubblico più giovane, fino a 12-13 anni circa. L’idea è stata quella di creare una sorta di enciclopedia sul cibo che parla di sana alimentazione, composizione degli alimenti, cucina e molto altro, con curiosità divertenti. È un libro ricco di illustrazioni e box colorati, quindi meno tecnico e scientifico, più accessibile a tutti.

Collabori con importanti realtà istituzionali come EFSA, il Ministero della Salute e l’Unione Europea. Cosa significa lavorare a stretto contatto con questi enti sui social?

La prima volta che sono stato contattato da realtà istituzionali come il Ministero della Salute e l’EFSA è stata una gioia immensa, una grande soddisfazione che mi ha dato la forza di continuare il progetto Rubricalimenti. Rappresentare enti così autorevoli ti fa capire che sei sulla strada giusta. Ma la costanza e l’impegno non devono mai mancare.

Fai parte anche del progetto “Veneto Creators” per la Regione Veneto. Di cosa si tratta e qual è il tuo ruolo?

Il progetto “Veneto Creators” è un’iniziativa della Regione Veneto per valorizzare il territorio attraverso content creator di valore. Ne facevo parte anche lo scorso anno, quando il progetto era alla seconda edizione e abbiamo ottenuto ottimi risultati in termini di visualizzazioni e qualità dei contenuti. Quest’anno il progetto è evoluto ulteriormente, con l’obiettivo di fare informazione corretta tramite collaborazioni con enti regionali e aziende locali.

Da divulgatore, qual è la sfida più grande nel comunicare concetti scientifici in modo chiaro e coinvolgente?

È la parte più difficile ma anche la più stimolante del mio lavoro. Trovare il modo giusto per comunicare e intrattenere richiede molta creatività e fantasia. Inoltre, bisogna sempre aggiornarsi per trattare temi attuali, essere precisi senza risultare noiosi. La scienza è spesso percepita come noiosa, quindi la vera sfida è bilanciare divulgazione e intrattenimento.

In un mondo saturo di informazioni e fake news sul cibo, che consiglio daresti a chi vuole informarsi in modo serio e affidabile?

Domanda da un milione di euro, non è facile rispondere. Innanzitutto, quando leggete o sentite un’affermazione, non datele per vera senza aver verificato con altre fonti. Fate ricerche mirate su siti autorevoli come il Ministero della Salute, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo IARC e l’EFSA quando si parla di salute e cibo. Ricordate che anche premi Nobel hanno fatto errori dal punto di vista scientifico.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Possiamo aspettarci un terzo libro o nuove collaborazioni?

Sto collaborando con altri professionisti per realizzare un libro molto diverso dai precedenti. Con Rubricalimenti si stanno aprendo molte opportunità e sto partecipando a diverse iniziative, come il Food and Science Festival di Mantova a cui prenderò parte a breve. A maggio parlerò in due scuole in Abruzzo, attività che mi piace molto.

Alessandro Lucirino: dalla chimica alla divulgazione alimentare
Redazione The Digital Moon

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