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Leonardo Sarti: Viaggiare come stile di vita Travel Blogger

Leonardo Sarti: Viaggiare come stile di vita Travel Blogger

Leonardo Sarti racconta la sua storia da appassionato di fotografia a Travel blogger: Viaggiare come stile di vita.

Come è nato il tuo amore per i viaggi?


È nato lentamente, come tutte le cose che ti restano dentro. All’inizio erano spostamenti, poi sono diventati tappe, poi percorsi. E a un certo punto ho capito che non riuscivo più a stare fermo, non solo con i piedi.

Quando hai capito che volevi raccontare le tue esperienze anche su Instagram?


Quando ho iniziato a rivedere le mie immagini attraverso gli occhi degli altri. Fotografia e video fanno parte di me sin da quando ero piccolo. Mio babbo è stato il mio mentore: fotografo sportivo e poi titolare del nostro negozio di Foto Ottica, dove lavoriamo ancora insieme. Ho sempre guardato i luoghi con un occhio diverso, con quella sensibilità che solo la fotografia ti dà ma che il video riesce a rendere ancora più reale. Ho capito che i viaggi non finivano al ritorno, ma continuavano ogni volta che venivano condivisi con intensità.

Ti ricordi qual è stata la tua prima foto da “Travel Blogger” che ha avuto successo?


Più che successo, ricordo lo scatto che ha fatto “click” anche dentro di me: una strada deserta sulle Crete Senesi, con la luce del tardo pomeriggio e nessuno attorno. Una foto semplice, ma che parlava molto più di tanti racconti.

Qual è stato il viaggio che ti ha cambiato di più?


Quello in cui non stavo cercando nulla in particolare, ma ho trovato molto. Ero meno concentrato sul “dove” e più sul “come”. Quel viaggio mi ha insegnato a rallentare.

C’è una destinazione che continui a sognare anche dopo esserci stato?


Ce ne sono diverse. Ma una in particolare continua a parlarmi in silenzio ogni volta che riguardo le foto: Firenze. Non perché mancasse qualcosa… ma forse perché ha lasciato qualcosa in sospeso.

Qual è stato il luogo che ti ha più sorpreso e perché?


San Leo, in Emilia-Romagna. Passeggiando tra le sue strade silenziose e ammirando la fortezza che domina il paesaggio, ho riscoperto il valore della lentezza e dell’osservazione. Nei dettagli e nei luoghi meno battuti si celano spesso le storie più autentiche.

Hai mai vissuto un momento difficile o imprevisto durante un viaggio? Come l’hai gestito?


Sì, più di uno. Gli imprevisti ti tolgono il controllo, ma ti restituiscono autenticità. E lì entra in gioco l’esperienza: prima osservi, poi respiri, poi agisci. Come dietro una lente: prima metti a fuoco.

Quanto tempo dedichi alla creazione dei contenuti mentre sei in viaggio?


Cerco di non far diventare la documentazione un ostacolo all’esperienza. Scatto e filmo quando qualcosa mi colpisce davvero, non per dovere. Preferisco portare a casa meno contenuti, ma più veri.

Come scegli cosa condividere e cosa tenere solo per te?


Quello che condivido deve avere senso anche per chi guarda. Quello che tengo per me è spesso ciò che non ha bisogno di essere spiegato: lo porto dentro, e basta.

Hai un tuo stile o una tua “firma” visiva?


Credo che lo stile venga da come guardi il mondo. Il mio è fatto di luce naturale, composizioni pulite e momenti non cercati. Non amo forzare nulla: né la scena, né l’emozione. Raccolgo tutto e cerco di condividerlo in modo naturale, coinvolgendo occhi, mente, suoni e musica.

Quanto è importante l’autenticità sui social secondo te?


È tutto. L’autenticità è l’unico modo per distinguersi in un mare di immagini e contenuti simili. Se menti anche solo un po’, si vede. E nel tempo, si sente. Io credo nei miei contenuti e non cambio stile per inseguire like o visualizzazioni.

Che tipo di rapporto hai con i tuoi follower? Ti capita di ricevere consigli o feedback?


Il rapporto è molto diretto. C’è chi mi scrive per chiedere, chi per raccontarsi. E spesso nascono scambi veri, di quelli che ti ricordano perché stai condividendo. Questo è davvero fantastico.

Hai mai ispirato qualcuno a partire per un viaggio grazie ai tuoi contenuti?


Sì, e ogni volta mi sento grato. È un bel senso di responsabilità, quando qualcuno sceglie di vedere il mondo anche grazie al tuo sguardo.

Da chi trai ispirazione tu?


Da altri fotografi, registi, viaggiatori silenziosi. Ma anche dalla strada, dalla luce del mattino, da un volto visto per caso. A volte l’ispirazione ti raggiunge quando abbassi lo sguardo.

Quali sono tre consigli che daresti a chi vuole iniziare a raccontare i propri viaggi su Instagram?

  • Parti da ciò che senti, non da ciò che “funziona”.
  • Cura il racconto tanto quanto l’immagine.
  • Ricorda che non è una gara: ogni viaggio è unico, ogni voce ha il suo tempo.

C’è un progetto futuro di cui ci vuoi parlare?


Sto lavorando a un progetto che unisce video e racconto lento. Un’idea che parla di viaggio come esperienza interiore, oltre che geografica. Sarà qualcosa da guardare… ma soprattutto da sentire.

Dove sogni di andare nel prossimo viaggio?


In Cappadocia. Non tanto per i palloni colorati all’alba, ma per ciò che c’è sotto: le città scavate nella roccia, il silenzio delle valli, la luce che cambia in modo teatrale durante il giorno. Un paesaggio da sogno, che racconta storie antiche e profonde. Vorrei andarci per filmare il tempo, più che i luoghi.

Conclusione

Leonardo Sarti, noto Travel Blogger, ci ricorda che ogni viaggio è molto più di una meta: Viaggiare come stile di vita è un’esperienza che lascia tracce dentro di noi. Trasformando ogni tappa in un racconto da condividere. Dimostra che seguire la propria passione può davvero diventare un modo di vivere, ispirando chi lo segue a guardare il mondo con occhi nuovi.

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