Vita on the road: la storia di Sabrina
Vita on the road: la storia di Sabrina, un’anima libera che ha fatto della vita on the road una scelta di autenticità, natura e libertà.
Raccontaci com’è nata la tua passione per la vita “on the road”?
È una cosa che ho sempre avuto dentro, una specie di richiamo ad esplorare in maniera autentica un luogo, vivendolo come lo vivono le persone del posto, letteralmente calandomi quanto più possibile nei panni di una persona nata e cresciuta in un luogo diverso, con una cultura e tradizioni diverse e provare a “sentire” ciò che sentono loro.
Cosa significa per te essere un’anima libera?
Significa seguire se stessi, senza farsi condizionare in alcun modo dalle esperienze altrui. Essere liberi credo sia uno stile di vita, che non si adotta solo in viaggio ma anche nel quotidiano, in tutto ciò che è la vita: dai pensieri di ogni giorno, alle azioni quotidiane. Essere liberi prima dentro se stessi e dopo nel mondo che ci circonda.
Ischia è la tua base: che rapporto hai con la tua terra d’origine?
Ischia per me rappresenta il mio luogo sicuro, dove c’è la mia famiglia, il luogo che più di tutti sento mio. Ho sempre bisogno di ritornare almeno una volta l’anno. Per quanto ami il mondo e girovagare ovunque, in luoghi anche lontanissimi, quando ritorno a Ischia è sempre la sensazione di casa e sicurezza che mi accoglie e mi rimane dentro. È la direzione dove punta sempre la mia bussola interiore dopo tutti i viaggi.
Qual è stato uno dei viaggi più autentici e intensi che hai vissuto finora?
Sicuramente il viaggio alle Isole Svalbard, un arcipelago remoto di isole nel circolo polare artico, è il luogo abitato più vicino al Polo Nord. Le sensazioni che provi lì appartengono solo a quel posto. L’ho girato su una barca a vela e ho trascorso 9 giorni circondata solo da montagne innevate, ghiacciai, balene, orsi polari, volpi artiche e trichechi, con solo 8 compagni di avventura. Un luogo dove il silenzio della natura e la calma regnano sovrani, sotto una giornata di sole lunga 124 giorni. Improvvisamente si smette di guardare l’orologio: tanto il sole è sempre lì, alto. Si vive davvero liberi, in armonia con la natura che ti circonda, senza rumori di auto, impianti elettrici. Un mondo congelato fermo nel tempo, preservato nella sua autenticità, senza nessuna traccia di esseri umani. È stato magico, il viaggio più emozionante e autentico che io abbia mai fatto.
Come riesci a combinare avventura selvaggia e stile elegante nei tuoi viaggi?
Mi piace pensare che ci sia l’abbigliamento adatto a ogni occasione e mi piace molto l’idea di creare l’outfit perfetto per il luogo dove sto andando. Ad esempio, in Egitto in visita alle piramidi ho optato per toni caldi, che ricordano la sabbia del deserto o il marrone chiaro del colore dei cammelli. Mi piace far parte dell’insieme, rispettare il luogo che visito. Ritengo che anche questo sia un segno di rispetto, così come non costruirei mai una casa super moderna su una spiaggia tropicale, allo stesso modo non metterei mai una gonna fucsia per andare nel deserto. Trovo che stoni e disturbi l’ambiente circostante. Mi piace portare un senso estetico in armonia con ciò che mi circonda.
Che valore ha per te la natura nella tua vita quotidiana e nei tuoi spostamenti?
La natura è la parte essenziale, ciò di cui ho bisogno per stare bene. La vera padrona di questo mondo. Me ne sono resa conto vivendo in una città, a Londra, per sei anni. È stato un momento cruciale della mia vita, un vero incontro con me stessa. Da quell’esperienza ho capito che non potrei mai vivere in una città, perché lì la natura è marginale, è il contorno, mentre io voglio che nella mia vita abbia un ruolo centrale.
Anche quando mi sposto, visito le città per capirne l’evoluzione e la storia, ma la maggior parte del tempo lo passo in luoghi remoti: piccole isole, boschi, deserti o montagne, dove c’è natura e poca traccia umana. È lì che si trovano i vecchi dei villaggi che raccontano storie dimenticate nel caos delle città. La natura ha un richiamo magico che ti trascina fuori, dove nel silenzio si ascoltano gli alberi che si muovono, il vento, gli animali liberi. Non potrei vivere senza tutto questo.
Cosa non manca mai nella tua valigia o nel tuo zaino?
Scarpe da ginnastica versatili, sia per allenarmi all’aperto che per fare trekking, costume da bagno e un burro di karité biologico che uso per tutto: capelli, labbra, pelle. Il resto della skincare posso anche comprarlo, ma quello deve esserci sempre!
Racconti spesso di cieli stellati e strade infinite: c’è un momento che ti è rimasto nel cuore?
È un ricordo prezioso della mia infanzia. Da bambina passavo molte ore la sera ad osservare le stelle. Per fortuna, da dove vivo io a Ischia si vedono benissimo. Fin da piccola ho voluto imparare le costellazioni e la geografia astronomica. Ancora oggi, quando ne ho bisogno, trovo un punto isolato, silenzioso e molto scuro per passare ore ad osservare le stelle. Mi tranquillizza e mi fa stare bene. Da bambina immaginavo mondi lontani, popolati da altre forme di vita. Pensavo che anche loro, in quel momento, osservassero la Terra, magari chiedendosi le stesse cose che mi chiedevo io.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere a chi ti segue attraverso i tuoi contenuti?
Vivere liberi. Non rimandare quel viaggio, quell’esperienza. Una soluzione si trova sempre, e forse la si trova proprio cambiando prospettiva. Finché si rimane fermi, nulla cambia. Per evolvere bisogna muoversi.
Come scegli le destinazioni dei tuoi viaggi? Segui l’istinto o pianifichi tutto?
Seguo puramente l’istinto, e non credo nel caso: c’è sempre una ragione per tutto, anche se non possiamo vederla subito. Uso molto il filtro “ovunque” quando cerco un volo. Per tre volte ho comprato un volo senza sapere nulla del luogo, solo seguendo una filosofia: se in questo preciso momento trovo un volo a un prezzo ridicolo per un posto, allora forse l’universo mi sta dicendo di andare lì. E non sono mai rimasta delusa! Anzi! Magari qualche giorno prima inizio a informarmi e trovo sempre cose stupende da vedere. Così ho scoperto l’Albania, la Polonia e la Bulgaria.
Se dovessi descrivere il tuo stile di vita con tre parole, quali sarebbero?
Libertà, Amore, Avventura.
Che consiglio daresti a chi sogna una vita più libera e avventurosa, ma ha paura di iniziare?
Che tutto sta nel fare il primo passo. Non pensare troppo, lanciati. Ognuno ha i suoi tempi e i suoi obiettivi, ma se è davvero una cosa che risuona dentro, bisogna farlo. Direi di seguire sempre se stessi e che la fortuna aiuta gli audaci.
Conclusione
In un mondo che spesso spinge alla conformità e alla velocità, Sabrina ci mostra che esiste un’altra via: quella della libertà interiore, dell’ascolto profondo e del contatto autentico con la natura. I suoi racconti e le sue esperienze non sono solo viaggi geografici, ma percorsi di crescita personale e consapevolezza.
Vita on the road: la storia di Sabrina è il simbolo di una scelta coraggiosa, che invita a rallentare, osservare e, soprattutto, vivere secondo i propri valori. Un invito a seguire il proprio istinto, passo dopo passo, ovunque ci porti il cuore.
Social The Digital Moon |Leggi altri articoli qui.
https://www.instagram.com/thedigitalmoon
