Ruggio: Dal Divano di Casa al Palco degli Esports
Ruggio: Dal Divano di Casa al Palco degli Esports
Chi è Ruggio e come nasce la tua passione per il gaming?
Mi chiamo Elia Rugini, ho 29 anni e sono di Perugia. La mia passione per i videogiochi è nata all’età di 3 anni, quando giocavo alla PlayStation 1 con mio papà a FIFA 99.
Com’è stato giocare il tuo primo torneo a soli 6 anni e vincerlo? Che ricordi hai?
È stato sicuramente divertente e inaspettato, considerando che tutti erano più grandi di me. Ero piccolo e ingenuo, ricordo solo che mi sono ritrovato in finale e l’ho vinta, lasciando tutti stupiti.
Il momento in cui hai capito che il gaming poteva diventare una carriera?
Sicuramente quando è arrivata la chiamata del Perugia. I primi contatti e la possibilità di rappresentare la squadra della mia città mi hanno fatto capire che stava iniziando qualcosa di importante.
Che emozione è stata firmare il tuo primo contratto da professionista con il Perugia Calcio?
Un’emozione enorme. Non solo perché è stata una delle prime società di calcio a credere negli eSports, ma anche perché avevo la possibilità di rappresentare la squadra che tifo, nella mia città, nel mio “campo”.
Hai vissuto in prima persona l’evoluzione dell’eSports in Italia: com’era agli inizi e com’è oggi?
Credo che si possa sempre fare meglio, ma in Italia c’è stata un’evoluzione sostanziale. Molti team e società hanno iniziato a credere davvero nel settore, mentre prima c’era molto scetticismo, sia a livello di investimenti che nel riconoscere gli eSports come una disciplina vera, e non come un semplice passatempo tra amici.
Raccontaci del tuo passaggio a Melagoodo e della collaborazione con Netflix per “Il Divin Codino”
È stata un’altra tappa importantissima della mia carriera. Come molti appassionati della mia età, sono cresciuto seguendo la crew di Melagoodo, quindi arrivare a collaborare con quei creator che mi hanno accompagnato nell’infanzia è stato emozionante.
La collaborazione con Netflix per la serie Il Divin Codino (ovviamente con Melagoodo) consisteva nel replicare, su FIFA, i gol reali di Roberto Baggio utilizzando la sua carta Icona. Un’esperienza davvero divertente.
Cosa ti ha spinto a lasciare il competitivo e dedicarti al content creation?
Mi è sempre piaciuto creare contenuti e informare la mia fanbase sul mondo dei videogiochi. Quando ho capito di non avere più la lucidità e l’elasticità mentale necessarie per competere ad alti livelli, ho deciso di “appendere il pad al chiodo”.
Che ruolo hai oggi in EKO Esports e cosa significa per te essere CCO oltre che creator?
EKO Esports rappresenta per me un’enorme opportunità di crescita professionale. Lavoro con un team che supporta creator come me nella realizzazione di contenuti mirati in base al target e alla nicchia.
Come CCO (Chief Communications Officer), sto ampliando le mie competenze nel mondo della comunicazione e dei contenuti digitali, supervisionando il calendario editoriale delle attività della società.
Cosa ti distingue dagli altri content creator nella scena italiana?
Forse non è qualcosa che mi distingue in modo assoluto, ma sicuramente la mia trasparenza, sincerità e autenticità con il pubblico. Mi piace essere sempre me stesso, il più genuino possibile.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel mondo del gaming e dell’intrattenimento digitale?
Il mio obiettivo principale è continuare a condividere la mia passione per i videogiochi. Per quanto riguarda l’intrattenimento, voglio migliorarmi sempre di più nella creazione dei contenuti, sia tecnicamente che nella capacità di divulgazione.
Ruggio: Dal Divano di Casa al Palco degli Esports
Redazione The Digital Moon
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