Omar Carugo: la sfida virale dei 10K follower e il riscatto a Padova
Omar Carugo: la sfida virale dei 10K follower e il riscatto a Padova tra social e nuovi progetti imprenditoriali. La sua è una storia di cambiamento, coraggio e rinascita: da un trasferimento difficile e solitario a una scalata personale fatta di visibilità online, creatività e spirito imprenditoriale. In questa intervista si racconta senza filtri, tra errori, lezioni di vita e sogni che oggi diventano obiettivi concreti.
Cosa ti ha spinto a trasferirti proprio a Padova?
Mi sono trasferito per motivi lavorativi. Facevo il cuoco e mi era stata fatta una proposta interessante, così ho deciso di partire. Mi piaceva l’idea di cambiare ambiente, vita, amici e conoscenze.
Com’è stato l’impatto iniziale con una città completamente nuova?
È stato molto difficile. I primi tempi ruotavano solo attorno a casa e lavoro, senza una vera vita sociale. Ho iniziato a soffrire molto la solitudine: non avevo un appoggio, né amici o persone con cui passare il tempo. Mi sentivo praticamente sempre solo, e questa cosa mi ha fatto soffrire molto.
Cosa ti mancava di più della tua cittadina in provincia di Varese?
In realtà, nulla in particolare. Mi mancava solo la mia famiglia e, in parte, la vita sociale che avevo lì: andare in moto, uscire a ballare con gli amici… ma mancanze importanti, no, non ne avevo.
Da dove ti è venuta l’idea della sfida dei 10k follower?
Dopo mesi di solitudine, ho iniziato a conoscere più persone. Per aumentare le conoscenze e farmi conoscere ancora di più, ho deciso con alcuni amici di lanciare questa sfida. Volevo aprirmi, far sorridere, lasciare un segno positivo. Desideravo che, quando qualcuno sentiva il mio nome, lo associasse a qualcosa di bello e leggero.
Come hai promosso la sfida e come ha reagito la gente all’inizio?
L’ho promossa tramite le storie Instagram, condivisioni di amici e anche di persone che non mi conoscevano. All’inizio molti mi criticavano, dicevano: “Questo è pazzo, non ce la farà mai”.
Che emozione hai provato il giorno in cui ti sei buttato nella fontana a Prato della Valle?
Soprattutto libertà. Poi, inizialmente, un po’ di imbarazzo per il giudizio altrui, ma è svanito subito. È stato un gesto di ribellione contro certe regole inutili, una voglia di farsi spazio.
Quanto tempo ci hai messo per arrivare effettivamente ai 10k?
Meno di un mese, anche perché ero già sopra i 5.000 follower.
Dopo quel primo boom, come hai deciso cosa pubblicare?
Ho iniziato a variare molto i contenuti: moda, foto con editing importanti e outfit curati. Poi, con alcuni amici, ho iniziato a lavorare su OnlyFans. Ho anche realizzato video con Riccardo Dose e i Galacticos, una squadra di calcio con cui avevamo creato un progetto stile ultras che mi ha divertito molto. Ho poi provato anche con il progetto Goa7 League.
Qual è stato il contenuto più strano o inaspettato che hai fatto?
Durante un periodo piuttosto particolare, ho iniziato a pubblicare contenuti molto spinti su OnlyFans. Quel cambiamento ha portato con sé un pubblico completamente diverso.
Come hai gestito la “credibilità di mezza Padova”? Ti ha aperto porte?
Non è stato facile. Ma con costanza, gentilezza e disponibilità sono riuscito a farmi conoscere e a far parlare di me in modo positivo, come è successo in alcune interviste.
Hai avuto dei momenti di crisi o ripensamenti lungo il percorso?
Sì, quando mi sono fidanzato. Era il mio primo amore e avevo voglia di lasciare tutto e vivere solo quella relazione. Dopo la rottura, sono entrato in una crisi depressiva che è durata parecchi mesi.
Cosa hai imparato su te stesso attraverso tutto questo percorso?
Ho imparato a stare da solo e a dare valore a chi davvero lo merita. Anche se attiri molte attenzioni e persone, la falsità è sempre dietro l’angolo. Oggi scelgo di stare con chi mi ama, non con chi mi giudica.
Se dovessi consigliare a qualcuno come “farsi conoscere” in una nuova città, cosa diresti?
Non essere timido. Buttati, esci, conosci persone, sperimenta. Solo così puoi trovare il tuo spazio.
Dove ti vedi tra un anno? E tra cinque?
Sto realizzando la mia prima attività: un bar, un progetto molto figo e strutturato. Con forza e dedizione, sono convinto che mi porterà dove voglio arrivare.
C’è un sogno o un obiettivo che ti guida in tutto questo?
Mi manca tornare a fare video con Riccardo Dose e i ragazzi legati al calcio. Il mio obiettivo è aprire uno, due, tre locali… e così via. Ora voglio concentrarmi anche sul lato business dei social, usando la visibilità per far crescere il mio locale.
Conclusione
Omar Carugo: la sfida virale dei 10K follower e il riscatto a Padova tra social e nuovi progetti imprenditoriali non è solo un titolo, ma il ritratto di una trasformazione autentica. La sua storia è la prova che, anche partendo da momenti difficili, è possibile costruire qualcosa di significativo. Con determinazione e creatività, Omar guarda al futuro con una visione chiara e una nuova consapevolezza.
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