Marussia: l’artigiana che racconta storie tra cucito e tradizione

Intervista a Marussia: l’artigiana che racconta storie tra cucito e tradizione per emozionare famiglie con creazioni fatte a mano e cariche d’amore. Conosciamola meglio.
Marussia, ti va di raccontarci chi sei con le tue parole?
Mi chiamo Marussia, sono una persona creativa, testarda e molto passionale. Dietro ogni mio lavoro c’è una parte di me: non sono semplicemente “prodotti”, ma piccoli pezzi del mio mondo, cuciti con pazienza e amore. Ogni creazione nasce per emozionare chi la riceve, perché per me non si tratta solo di vendere, ma di trasmettere qualcosa di vero.
Hai origini pugliesi: quanto ha influito la tua terra d’origine sul tuo modo di creare e sul tuo gusto estetico?
Le mie origini pugliesi hanno inciso tanto nel mio gusto e nel mio modo di lavorare. La Puglia è colore, semplicità, calore. Quando creo, cerco sempre di mantenere quella sensazione di “autentico” e di “vero”, proprio come le cose fatte a mano di una volta. Non inseguo le mode passeggere, preferisco realizzare oggetti senza tempo, proprio come le tradizioni della mia terra.
Sei anche mamma: in che modo la maternità ha influenzato la tua creatività e le tue scelte lavorative?
La maternità ha cambiato tutto. Non solo il mio modo di vedere la vita, ma anche quello di creare. Sapere cosa serve davvero a un bambino, cosa può essere utile e confortevole, ha dato un senso concreto al mio lavoro. Non creo “per vendere”, ma per accompagnare un momento speciale nella vita di una famiglia.
Quando hai capito che cucire sarebbe stato più di un hobby per te?
Ho capito che non era solo un hobby quando mi sono resa conto che cucire mi faceva sentire viva. È qualcosa che va oltre il guadagno, è un bisogno. Posso avere mille pensieri, ma appena inizio a cucire tutto si spegne: resto solo io e la stoffa.
Ti ricordi la prima cosa che hai cucito da bambina?
Sì, la prima cosa è stata un vestitino per la bambola! Era cucito male, con le cuciture storte e poco rifinito, ma io ne andavo fiera come se avessi realizzato un abito da sfilata.
Cos’è per te il cucito oggi? Una professione, una valvola di sfogo, un modo per esprimere te stessa?
Oggi il cucito è la mia vita. È una professione, sì, ma anche una cura per l’anima. È la mia forma di espressione più pura.
Come ti è venuta l’idea di iniziare a creare bambole di stoffa?
L’idea di creare bambole di stoffa non è nata per caso, ma da un desiderio preciso di mia figlia, la più piccola. Un giorno mi ha chiesto di cucirle una bambola, voleva che fosse fatta proprio da me, unica, diversa da tutte quelle che si trovano nei negozi. È stato un momento speciale, perché attraverso quella richiesta ho capito quanto valore avesse qualcosa creato con il cuore e le mani di una mamma. Da lì non ho più smesso.
Cosa rappresentano per te le bambole? Sono oggetti, ricordi, piccoli talismani?
Le bambole per me non sono solo oggetti: rappresentano affetto, memoria, coccole senza tempo. Chi le sceglie non compra un semplice pupazzo, ma qualcosa che porta con sé un’emozione.
Come si è evoluto il tuo stile da allora? Qual è stato il momento in cui hai capito che potevi spingerti verso l’abbigliamento e gli accessori per neonati?
Il mio stile si è evoluto insieme a me. All’inizio facevo tutto a istinto, poi ho iniziato a curare ogni dettaglio, cercando di creare articoli utili oltre che belli. Quando ho capito che le mamme cercavano prodotti personalizzati e artigianali, è stato naturale spostarmi verso l’abbigliamento e gli accessori per neonati.
Cosa ti ispira quando crei abiti o accessori per i più piccoli?
Mi ispira l’idea che ogni bimbo meriti qualcosa di speciale, fatto a mano, che lo accompagni nei suoi primi passi nel mondo.
Qual è il capo o il prodotto che ami di più realizzare e perché?
Amo realizzare sacchi nanna e tutine. Sono i primi “vestiti” che un neonato indossa, e l’idea che un mio capo possa accompagnare i primi giorni di vita di un bimbo mi emoziona sempre.
Quanto conta per te l’artigianalità in questo mondo sempre più “veloce” e industriale?
L’artigianalità per me conta tantissimo. In un mondo dove tutto è veloce e standardizzato, sapere che qualcosa è stato cucito da una persona reale, con cura e attenzione, fa ancora la differenza.
Hai detto che non riesci a fare a meno di cucire: cosa provi quando sei davanti alla macchina da cucire?
Quando cucio provo serenità. È come se entrassi in un’altra dimensione, dove tutto si calma e conta solo il momento presente. È il mio rifugio.
Quali sono le sfide più grandi che affronti nel portare avanti il tuo lavoro artigianale oggi?
Le sfide più grandi oggi sono farsi notare in un mercato affollato e combattere l’idea che l’artigianato debba costare meno di un prodotto industriale. Ma non mollo, perché credo nel valore di quello che faccio.
Hai un sogno legato a ciò che fai? Un desiderio che vorresti realizzare nei prossimi anni?
Il mio sogno è aprire un piccolo laboratorio con un angolo espositivo tutto mio, dove poter accogliere mamme e bimbi, far toccare con mano i miei lavori e magari insegnare a chi vorrà imparare.
Conclusione
In un tempo in cui tutto sembra correre veloce e standardizzato, Marussia ci ricorda il valore delle cose fatte con il cuore. Le sue creazioni non sono semplici oggetti, ma piccoli racconti cuciti con pazienza, passione e cura. Ogni punto, ogni stoffa scelta, è un frammento del suo mondo: autentico, intimo, vero.
Marussia: l’artigiana che racconta storie tra cucito e tradizione è un esempio di come la passione possa trasformarsi in missione quotidiana, capace di toccare l’anima di chi guarda, tocca, riceve.
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