La deforestazione: l’abbattimento indiscriminato degli alberi
Gli alberi tengono in vita il nostro pianeta e tutte le specie che lo abitano. Eppure, spesso vengono abbattuti senza discriminazioni, causando la deforestazione: l’abbattimento indiscriminato degli alberi. Nell’ultimo secolo, infatti, l’essere umano ha ridotto moltissimo le aree verdi sulla Terra, per motivi prevalentemente economici. A oggi il disboscamento e l’uso che facciamo del suolo causa annualmente circa 1,6 miliardi di tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Insomma, inquiniamo e sfruttiamo eccessivamente le foreste, senza tenere di conto che sono proprio loro a darci l’ossigeno, senza il quale non potremmo vivere.
I motivi della deforestazione
Anche se a volte il disboscamento viene fatto per motivi positivi, ad esempio per togliere le piante malate, e quindi migliorare la salute del terreno, solitamente viene attuato per motivi prettamente egoistici. Fra questi: la creazione di nuovi edifici e centri urbani, l’agricoltura e l’allevamento intensivo, ma anche la costruzione di industrie.
Sono cause, quindi, dettate dall’uomo per scopi economici, che gravano fortemente sia sulla nostra salute sia su quella del nostro pianeta.
I rischi dell’abbattimento indiscriminato degli alberi
Continuando in questo modo l’equilibrio ambientale è sempre più precario. La velocità con cui stiamo distruggendo ciò che ci circonda è allarmante e l’abbattimento di questa quantità enorme di alberi sta causando irreversibili danni al nostro ecosistema. Tra questi l’effetto serra. La capacità della Terra di assorbire il gas serra diminuisce di anno in anno, favorendo il fenomeno che al giorno d’oggi tutti conosciamo: il riscaldamento globale. I ghiacciai si sciolgono, le specie animali si estinguono, il suolo si erode ed è sempre più arido… senza contare che, senza aree verdi che trattengono l’acqua, il rischio di alluvioni aumenta esponenzialmente. Gli spazi verdi come le pianure, poi, sono necessari per l’agricoltura, ma con la loro riduzione anche il cibo sarà sempre più scarso.
I luoghi colpiti dalla deforestazione
L’Amazzonia (definita addirittura il polmone verde del mondo), il Congo e il Sud-est asiatico rappresentano i principali bacini forestali che vengono colpiti. In un solo anno (tra il 2020 e il 2021) l’abbattimento degli alberi nella foresta pluviale più grande al mondo si estende per più di 13 chilometri quadrati. Dopodiché questi luoghi dell’Amazzonia sono stati utilizzati prettamente per gli allevamenti intensivi e per coltivare olio di palma e soia. La soia è lo stesso elemento che è la maggior fonte di nutrimento per gli animali dentro gli allevamenti sopracitati.
Ci sono delle soluzioni praticabili?
Oltre all’impegno che i cittadini possono promuovere, ad esempio evitando prodotti legati alla deforestazione o sostenendo più associazioni ambientaliste, è importante che anche i governi diffondano un tipo di sensibilità più ecologica. Sicuramente considerevole è il Glasgow Climate Pact. si tratta del patto che ha visto partecipi più di 200 Paesi. Ha come scopo la riduzione dell’utilizzo dell’energia a carbone. Questo favorirà un abbassamento delle emissioni di anidride carbonica, favorendo anche un maggior controllo sul riscaldamento globale.
Insomma, la deforestazione, l’abbattimento indiscriminato di alberi in grande quantità, non rappresenta solo un problema a livello ambientale, ma anche sociale ed economico. Per questo è fondamentale che ogni persona se ne assuma la responsabilità, cercando di limitare in qualsiasi modo il proprio impatto.
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