L’industria editoriale: sfide e riflessioni per scrittori emergenti.

Oggi, decidere di scrivere un libro e di proporlo all’editoria equivale spesso ad avventurarsi in una giungla di contratti in cui ciascuno fa il proprio interesse a discapito dell’autore, trattato troppe volte come una pedina sacrificabile alle leggi del marketing online, che ha ormai assunto proporzioni madornali. Siti promozionali, pagine, grandi numeri in cui la pubblicazione di un libro e la successiva vendita sono determinate dalla quantità di followers che l’aspirante scrittore riesce ad accattivarsi.E così, se da un lato resiste la volontà di proporre un progetto letterario valido, dall’altro gli editori più seri sono costretti a misurarsi con i numeri esorbitanti della concorrenza, che spazia in una vastità di piccole e medie case editrici dedite alla distribuzione di testi a buon mercato, i quali vanno dal giallo all’ormai inflazionato Fantasy romance, uno dei generi più cari alle ragazze giovanissime.Ma se le statistiche dicono che attualmente i lettori in Italia scarseggiano, cosa spinge gli editori a invadere i siti di distribuzione con un numero crescente di nuovi titoli?Un piccolo viaggio nelle proposte editoriali in qualità di autore emergente può facilmente svelare l’arcano. Basta ultimare il manoscritto e iniziare l’invio a un buon numero di case editrici meno note per aprire gli occhi sulla realtà delle Eap, sigla che sta per Editoria a pagamento. Un fenomeno da sempre esistito, che nell’epoca dei social è diventato oggetto di confronto all’interno di gruppi per aspiranti scrittori.Si tratta nient’altro che di pubblicazioni in cui l’autore stesso verserà una cospicua somma alla casa editrice, la quale avrà il compito di stampare e distribuire il libro. Non di rado, tra le Eap troviamo minuscoli editori ancora agli esordi, ma alcuni si sono imbattuti in realtà più ampie dell’editoria rinomata che in alcuni casi propone agli emergenti di sostenere un investimento iniziale per la produzione del proprio libro, promettendo una campagna pubblicitaria spesso rivelatasi deludente.Il loro metodo è più o meno standard: dopo un breve periodo di tempo dall’invio del manoscritto, si riceve una mail in cui l’editore in questione si prodiga in complimenti e lusinghe all’indirizzo dello scrittore, salvo chiedere che quest’ultimo sostenga spese per migliaia di euro al fine di “partecipare ai costi di pubblicazione”.E così, perseguire il proprio sogno si traduce in un cospicuo esborso dal dubbio riscontro editoriale, in cui le perplessità dei lettori assidui nei confronti del Vanity Press influenzano la fama e le successive vendite dell’autore.Ma cosa spinge i tanti scrittori emergenti ad affidarsi alle Eap, data la meravigliosa opportunità di pubblicare gratis e vendere su numerose piattaforme, quali Amazon Kdp? Forse la promessa di una distribuzione su larga scala che spesso non avviene, o forse il prestigio di alcuni editori che in parallelo pubblicano grandi nomi e autobiografie di personaggi famosi.Una cosa è certa: se investire sui propri sogni è un diritto, lo è altrettanto conoscere tutti gli svantaggi che tale investimento può comportare. La prima fra tutti, un’ingente perdita di denaro che difficilmente uno scrittore emergente riuscirà a recuperare nel tempo.In un mondo editoriale in continua evoluzione, gli autori emergenti devono navigare con attenzione tra le opportunità e le insidie dell’editoria a pagamento. L’importante è rimanere informati e cauti, valutando attentamente le proprie scelte. Investire nei propri sogni è fondamentale, ma farlo in modo consapevole può fare la differenza tra un successo e una delusione Essere ben informati sulle dinamiche dell’editoria e sfruttare le piattaforme gratuite possono offrire alternative valide per realizzare il sogno di vedere il proprio libro pubblicato.